Gli anglosassoni ce lo dicono da sempre: parlate con le mani. Si riferiscono,
però, ovviamente, al gesticolare continuo che accompagna spesso
i nostri discorsi. Per loro, e per il resto del mondo, siamo rumorosi,
indisciplinati e un po' rissosi, particolarità quest'ultima
che dividiamo con gli irlandesi. Luoghi comuni, certo, che però
domenica scorsa hanno trovato conferma nel match fra Rossi e Biaggi,
ai piedi del podio.
Un sottoclou di scarso livello del GP di Barcellona della 500 che
ci ha invece regalato l'ennesima bella gara.
Tralasciamo il resoconto da questura dell'accaduto per dire che questo
è un fatto nuovo, per il motociclismo, ma non del tutto inedito:
si misero le mani addosso, negli anni '70, gli inglesissimi Phil Read
e Bill Ivy, anche loro due campioni del mondo. Mentre in occasione
di una gara a Riccione Agostini, dopo aver battuto Renzo Pasolini,
passò un brutto quarto d'ora a causa dei suoi tifosi. Se però
il grande Ago fu sempre regalmente indifferente ad ogni provocazione,
che ci sia attualmente animosità, fra i due, è risaputo
e che Valentino abbia costruito, inizialmente, la sua carriera arrampicandosi
sulla notorietà di Biaggi con comportamenti stupidi e altrettanto
stupide provocazioni ("meglio un giorno da Rossi che una vita
da Biaggi" la sua frase demenzialmente più celebre) è
non storia, ma più semplicemente cronaca.
La cosa grave, secondo noi è che entrambi ora sono vittime
del personaggio che si sono costruiti ed in qualche modo ostaggi dei
tifosi. Costretti a recitare da attore comico Rossi, tragico Biaggi.
All'ormai noto "che cazzo fai, idiota!", pronunciato da
Vale, la risposta di Max, deve essere stata "ce ne è anche
per te...".
Insulti da Bar, insomma, che paradossalmente, però, offriranno
alla Honda la possibilità di fermare ogni ulteriore provocazione
da parte del clan di Rossi nel futuro. E magari sveglierà anche
la Yamaha e la Marlboro, colpevolmente inerti fino a ieri di aver
tollerato atteggiamenti antisportivi. Meglio qualche fuoripista di
questo tipo, comunque, che di quelli reali.