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DOVE SI PARLA DI UN GIOVANE TALENTO, MICHEL FABRIZIO E DELLA MIOPIA DEI TEAM MANAGER DELLA MOTOGP
E’ di ieri la notizia dell’arrivo di Franco Battaini nella classe MotoGP, alla guida della WCM.
Pur soddisfatti del sempre crescente numero di piloti italiani impegnati nella massima categoria, dobbiamo purtroppo rilevare che fra i sei piloti iscritti – Rossi, Biaggi, Capirossi, Melandri, Rolfo e Battaini – manca purtroppo il più giovane, Michel Fabrizio.
L’ex campione europeo della Superstock, infatti, com’è noto, non ha trovato una sistemazione adeguata nella classe regina ed ha ripiegato sul mondiale Supersport, dove aver firmato un contratto triennale con la Honda-Europa che prevede un passaggio automatico dapprima alla SBK e poi alla MotoGP, nei prossimi anni, in caso di risultati positivi.
La dimostrazione, questa, che il talento del giovane romano è stato notato, ma nel contempo anche la dimostrazione della miopia degli attuali team manager, tutti restii ad investire sui giovani veloci con la scusa che “la MotoGP” costa.

Intanto Michel Fabrizio e la Honda CBR 600 RR del Team Italia Megabike si sono rivelati i più veloci alla fine della due giorni di test svoltasi lunedì e martedì scorsi sul tracciato spagnolo di Valencia.
Dopo le prove svolte un mese fa, che hanno visto primeggiare la CBR di Sebastien Charpentier un’altra Honda ha conquistato la vetta della classifica “virtuale”, quella guidata dal giovane talento romano.
La pioggia, abbattutasi sulla costa est della Spagna fino alla fine del primo giorno di test, ha concesso alla pattuglia della Supersport solo qualche ora di buone condizioni atmosferiche, con pista quasi completamente asciutta.
Periodo sfruttato al meglio dai dieci piloti presenti, tutti iscritti al prossimo campionato del mondo dedicato alle 600 derivate dalla serie.
Importante e promettente il riscontro ottenuto in pista da Michel Fabrizio, che con i tecnici del team ha svolto un importante lavoro di messa a punto della moto, girando per molte tornate sul passo del minuto e quaranta, con 1’40”000 come crono migliore in assoluto della due gironi di prove e quasi un secondo più basso del tempo fatto registrare dal suo primo inseguitore, Gianluca Nannelli.

L’ex campione europeo della Superstock è rimasto estremamente soddisfatto del comportamento delle sospensioni Showa, che da quest’anno accompagneranno il Team Italia Megabike nell’avventura iridata. Ottima anche la risposta a livello motoristico, con Michel che ha espresso parole d’elogio nei confronti del lavoro svolto finora dai tecnici romani sul propulsore della rossonera CBR 600 RR.
Certo, non avrà avuto grandi difficoltà, Michel, a gestire i cavalli della Honda CBR 600 dopo aver assaggiato quelli dell’Aprilia RS “Cube”, ma anche la sua spompata WCM era sicuramente più potente.
La domanda che è lecito porsi, a proposito di Fabrizio, è che cosa pensano i dirigenti della Honda che Michel possa “imparare” nella Supersport…certo non a mettere a punto la moto, sarebbe stato più istruttivo farlo continuare nella MotoGP, magari inserendolo in un team Satellite, come collaudatore.

Anche dal punto di vista agonistico, poi, si potrebbe aggiungere che il romano avrebbe appreso di più da Rossi, Biaggi e soci, che dal suo futuro compagno di squadra, Foret.
Del resto che ciò sia stato recepito dalla Honda è chiaro pensando al fatto che Nicky Hayden affronterà nel 2005 il suo terzo anno nella massima categoria, all’interno del team numero uno, quello dell’HRC, dopo aver avuto come compagni di squadra, Rossi, Barros e, nel prossimo futuro, Max Biaggi.
Due pesi, due misure ed una considerazione: o essere americano è un “bonus” incredibile, o il simpatico Nicky ha confermato l’abilità del suo manager, Gary Howard, l’uomo che, non a caso, ha fatto debuttare in Europa, Roberts senior, Eddie Lawson, Wayne Rainey, John Kocinski.

15/12/2004

 

 

 

 

 

 

 

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