BEGGIO
CONFERMA L'ARRIVO DI UN DIRETTORE SPORTIVO Non sono speculazioni, queste, se pressato, ma neanche
tanto, è Ivano Beggio in persona ad ammetterlo, pubblicamente. Non si ferma qui, Beggio. Di fronte all'apparente strapotere di Katoh e della sua Honda, dimostrato nei test invernali, ammette: "Ci vorrà una moto super per permetterci di vincere. Quest'anno se porteremo a casa il mondiale potremmo dire veramente che la nostra moto è la più forte". Affermazioni forti, pronunciate però con grande tranquillità. "Corriamo per vincere, ci mancherebbe altro. Il titolo, però, ci può eludere per vari motivi. L'importante è essere protagonisti", è la considerazione del Leader Maximo dell'Aprilia. Segno che ci sono altre frecce nell'arco di Noale. Mai, come questo inverno, del resto, Ivano Beggio, è apparso così in forma: è contento di dove è riuscito a portare la sua creatura, ma non ancora soddisfatto del risultato. Lo deve ammettere persino chi nel passato l'ha criticato: questa è la mentalità del vero manager, quella giusta. Capire il momento dei mercati, approfittare dell'onda favorevole e spingere sull'acceleratore solo quando la strada appare libera davanti. C'è un ombra, però, davanti agli occhi del presidente, che nel contempo è anche uno stimolo: la minaccia dell'acquisizione del Gruppo Cagiva da parte della Piaggio. "MV è un bellissimo marchio - sospira Beggio - e dietro c'è un gruppo di uomini validissimi, a cominciare da Tamburini, che abbiamo inutilmente corteggiato. Tanto di cappello a Claudio Castiglioni che è riuscito a tenerlo". Non è l'unica lode, questa, del signor Ivano per uno dei suoi più acerrimi rivali. "La vendita di una parte della società alla Piaggio è l'unica soluzione possibile, per Castiglioni - osserva - ma anche una bellissima opzione, perché rafforza entrambi". In previsione di un ritorno della MV alle competizioni, comunque, Ivano Beggio non intende farsi cogliere impreparato ed è pronto a completare il suo mosaico con l'unica mattonella che ancora gli manca per poter dire della sua Aprilia ciò che Luca di Montezemolo afferma della Ferrari, che è un team completo: un Jean Todt, un direttore sportivo capace di sostituire l'ingombrante ed ormai dimenticato Carlo Pernat, peraltro oggi nella mani proprio della concorrenza che si appresta a rientrare nel motomondiale. "Ne ho già parlato con Witteveen - ammette Beggio - c'è bisogno di un direttore sportivo e tocca a lui trovarlo. I miei uomini hanno il massimo della delega, ma sempre sotto il mio controllo".
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