L'APRILIA
HA BISOGNO DI DUE NUMERI UNO
di GIUSEPPE MASSA
Non ne parlerà mai, almeno fin quando il progetto non
sarà giunto alla versione definitiva, ma la futura Aprilia ''MotoGP''
con motore a 4 tempi già esiste. Nel reparto corse della Casa
veneta, rigorosamente celata agli sguardi indiscreti da papà
Jaan Witteven. Il responsabile tecnico annuisce compiaciuto ma svicola
come un anguilla ogni volta che le domande diventano troppo indiscrete.
Lasciandosi, però, sfuggire sguardi, insolitamente raggianti
per un olandese, che confermano ogni freccia giunta al rosso del bersaglio.
Presto l'ultima creatura del mago di Noale emetterà in pista
i primi vagiti. A fine ottobre, pare. Quando sarà forse troppo
tardi per scegliere i due piloti da schierare al via del Motomondiale
2002 nella classe MotoGP. Da tre mesi l'Aprilia ha sollevato un gran
polverone senza stringere in mano un solo granello di sabbia. Per le
sue doti di collaudatore è stato a lungo rincorso Alexandre Barros.
Una trattativa arenatasi quando il brasiliano ha sparato una richiesta
d'ingaggio giudicata eccessiva.
Analogo il motivo che ha congelato la rincorsa a Kenny Roberts jr. Per
strapparlo alla Suzuki l'Aprilia avrebbe dovuto sborsare la bellezza
di circa due milioni e mezzo di dollari più un altro paio a titolo
di penale. Una cifra non indifferente ma pur sempre inferiore a quella
necessaria per scritturare Loris Capirossi. Non tanto per l'ingaggio
richiesto dall'imolese quanto per chiudere una vertenza di vecchia data.
Dopo il licenziamento patito all'indomani della sportellata con Harada
che gli valse l'iride della 250 nella volata di Buenos Aires del '98,
Loris vanta un credito di sei miliardi di lire. Oltre, ovviamente, a
un ingaggio allettante in grado di convincere Capirossi a stracciare,
pagando una discreta penale, il suo contratto con il Team West Honda
Pons con un anno di anticipo. Il conto della spesa, anche se a Noale
stanno valutando ancora questa ipotesi, sarebbe salato. A tal punto
da intaccare seriamente la sponsorizzazione della MS.
Il gruppo ETI, da due anni sponsor principale della Aprilia, sarebbe
probablmente disposta ad allargare ulteriormente i cordoni della borsa
per avere in squadra un pilota italiano di grido come Capirossi. Anche
perché Max Biaggi e Valentino Rossi, uomini simbolo di Yamaha
e Honda, sono praticamente irraggiungibili. Un vero toccasana economico
sarebbe stato, invece, l'accogliere a braccia aperte lo spagnolo Alex
Criville. Un'operazione ben vista dalla Repsol-Ypf, l'azienda petrolifera
iberico-argentina che da anni supporta lo squadrone HRC, anche se l'ex
iridato della mezzolitro è un pilota considerato ormai alla frutta.
In caso contrario ben difficilmente la Honda lo avrebbe destinato al
pensionamento in un team satellite per la prossima stagione. L'alternativa
l'Aprilia potrebbe cercarla in casa propria. Passando il giovane Roberto
Rolfo alla classe regina, magari in compagnia di Harada che ha già
corso in 500 con la bicilindrica veneta. Sempre che Tetsuya, come sembra,
non voglia emigrare alla Honda. Considerando come è stata portata
avanti anche la trattativa con Toni Elias, promessa iberica in cerca
di una 250 ufficiale per l'anno prossimo con l'appoggio di pesanti sponsor
spagnoli, risalta in maniera sempre più evidente la mancanza
in Aprilia di un team manager. Di una figura in grado di pianificare
programmi e strategie, in gara come a lungo termine. Un personaggio
chiave come lo era il poliedrico Carlo Pernat, attuale manager personale
di Capirossi. Forse ancor prima di un buon manico in quel di Noale dovrebbero
cercare proprio un manager.
06/10/2001