DOVE
SI PARLA DEI RISULTATI DEL GP DI JEREZ E SI SCOPRE CHE, CON I TEMPI DEL
2005, ROSSI E GIBERNAU SAREBBERO ARRIVATI ANCORA PRIMO E SECONDO…INTERESSANTE,
MA…
Il primo Gran Premio della stagione, tanto atteso, ha riservato
delle sorprese presentandoci un risultato in linea con l’ultimo
test invernale, quello di Jerez, ma assolutamente opposto a quello dei
test Irta di Barcellona.
Se da una parte, infatti, la Ducati ha messo in mostra il suo eccellente
stato di forma, la Yamaha ha confermato i problemi di chattering di cui
aveva già sofferto nell’anteprima andalusa trasformandosi
dalla regina delle prove pre-campionato nella Cenerentola della gara.
Poiché una rondine non fa primavera sarebbe però sbagliato
aspettarsi, nei prossimi Gran Premi, la medesima situazione tecnica. E
non solo perché quello di Losail è un circuito completamente
diverso da Jerez.
Sul Gran Premio di Spagna, infatti, pesano molti dubbi, il più
importante dei quali è l’effettivo valore della corsa.
Senza infatti togliere nulla al risultato di Loris Capirossi, il primo
dato che balza agli occhi è che il tempo totale impiegato dall’imolese
è superiore di circa 15” a quello impiegato nel 2005 da Valentino
Rossi per conquistare il primo Gran Premio della stagione.
Pista più lenta nel 2006?
Per giustificare questo fatto si è detto che la pista fosse più
lenta dell’anno precedente. Ed in effetti anche Marco Melandri,
3° nel 2005 e 5° quest’anno, ha impiegato circa 16”
in più per completare la gara, mentre il tempo totale con il quale
Dani Pedrosa ha centrato la piazza d’onore è praticamente
equivalente (+0,5” di scarto) a quello fatto registrare da Marco
al suo esordio con la Honda.
Fin qui la gara. Le prove, invece, presentano un altro scenario visto
che Capirossi ha abbassato la pole 2005 di Rossi di poco più di
tre decimi, mentre Nicky Hayden – 4° tempo in entrambe le occasioni
– ha migliorato la sua prestazione di circa otto decimi: 1.39.666
contro 1.40.465.
Poiché, però, in fondo non è giusto paragonare fra
di loro le prestazioni di due giorni diversi, torniamo alla domenica,
prendendo in esame, questa volta, la classe 250.
CHE LENTO LORENZO!
La prima cosa che si nota è che anche qui la gara è stata
più lenta di quella dell’anno precedente: Dani Pedrosa, infatti,
per percorrere 26 giri e vincere il Gran Premio ci aveva messo 45’36”679;
Jorge Lorenzo non ha fatto meglio di 45’57”390. Con lo spannometro
stiamo parlando di 21” in più.
Una conferma dell’apparente maggiore lentezza del tracciato arriva
anche dal paragone fra i tempi totali ottenuti da Roberto Locatelli l’anno
scorso e quest’anno: per classificarsi (sempre in settima posizione)
Loca infatti ha impiegato rispettivamente 46’21”717 e 46’31”910.
Sono dieci, dunque, i secondi in più impiegati dall’italiano
nell’ultima edizione del Gran Premio.
Ad evitare che si possa mettere la parola fine a questa dissertazione
ed affermare che il circuito di Jerez quest’anno fosse più
lento che nel precedente ci sono però altri dati.
Il tempo totale di Andrea Dovizioso, 3° nel 2006, 4° nel 2005
è inferiore di ben 7”; quello di De Angelis, 2° quest’anno,
3° nel precedente, è inferiore di circa 4”, mentre quello
di Hector Barbera, 5° in entrambe le edizioni della gara, è
anch’esso inferiore di circa 8”.
Questi tre piloti (ma ce ne sono altri) sono dunque andati più
forte quest’anno del precedente, e poiché nella 250 tutti
i concorrenti sono equipaggiati con pneumatici Dunlop, non si può
proprio dire, a questo punto, che la pista fosse più lenta.
VELOCISSIMA 125
Un risultato simile si ottiene analizzando i risultati della 125: balza,
infatti, agli occhi come il Gran Premio 2006 sia stato molto più
veloce del precedente con Alvaro Bautista vincitore in 41’42”761,
contro il 42’27”960 necessari a Marco Simoncelli per aggiudicarsi
la prova.
I dubbi, dunque restano. Se la pista, infatti, è più lenta,
è più lenta per tutti ed in tutte le categorie. La nostra
impressione, invece, è che, assenti i due gatti – Rossi e
Pedrosa – sia sia un po’ ballato sia nella MotoGP che in 250,
mentre nella competitivissima 125 hanno tirato tutti come di consueto.
A conferma di questa teoria c’è la dichiarazione di Capirossi
che, a fine gara, ha ammesso di aver controllato Pedrosa, senza eccedere
con il gas. Ciò significa che, qualora fosse stato impegnato, Loris
avrebbe potuto girare più velocemente di quanto ha fatto riducendo
il gap dal Valentino in edizione 2005. Il ragionamento fatto per la classe
regina vale anche per la quarto di litro, visto che se ha migliorato Dovizioso,
con la Honda, lo avrebbe |