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ROSSI, UN GIORNO DA SCHUMACHER
Per togliersi lo sfizio ha dovuto rinunciare ad essere Valentino Rossi, per un giorno. Una tuta rossa, un casco rosso, addirittura le scritte Marlboro sulla monoposto. E’ stato costretto ad omologarsi, lui, il Dottore, il folletto di Tavullia, il dio della velocità, pur di salire sulla F 2004, la monoposto di Schumacher, ma poiché in certi casi si resiste a tutto meno che alla tentazione, si è piegato lasciandosi legare, letteralmente, al Carro Rosso che tutto muove.
Ammettiamolo. Chi non lo avrebbe fatto, al suo posto?
Eppure…eppure…chissà, forse per il suo debutto sulla Ferrari, all’indomani della sua più bella vittoria di sempre, quella di Welkom, Rossi avrebbe preferito una giornata come quella di Biaggi, che salì sulla monoposto alla luce del sole, complice il comune sponsor.

A lui, a Valentino, invece, non è stato concesso, come non è stato concesso, per il momento, il test “vero” che avrebbe desiderato. Due, tre giorni, colo con la macchina, per esplorarne limiti e possibilità.
Vale, invece, è arrivato in incognito, ha percorso i primi sei giri sul piede dell’1’07” – lento, anche perché erano state montate gomme intermedie per farle entrare più facilmente in temperatura – ha commesso un piccolo errore, poi ha proseguito, con gli pneumatici giusti, fino ad arrivare ad una ventina di giri.

Poco prima delle 13, quando si stava sciogliendo un po’, è arrivato lungo alla Parabolica ed è finito nell’erba, facendo spegnere il motore. Riportato ai box al traino Rossi non si è più mosso fino alle 17.30. A quel punto nei box c’era anche Schumacher, arrivato da Milano.
Il miglior tempo di Valentino, ufficioso perché la Ferrari si è limitata ad ammettere che era "presente il pilota di motociclismo Valentino Rossi che ha effettuato alcune tornate a bordo di una monoposto", dovrebbe essere stato attorno ai 59” (il record del tracciato è sui 56”).

Buono, considerando che per lui, come per Biaggi, che la provò il 18 gennaio del 1999, si trattava di un debutto assoluto.
Per gli irriducibili del confronto a tutti i costi il romano provò la F300 facendo segnare un 1.06.57, sulla vecchia versione del tracciato, più lungo. A quei tempi il record era di 1.00.8, ma Biaggi provò per la prima volta con le gomme scanalate, appena introdotte per rallentare le vetture, per cui ogni paragone è impossibile.

Come tutte le storie dell’era moderna, comunque, anche questa è finita con un comunicato stampa nel quale Rossi ha detto: “È stata una giornata molto emozionante per me, guidare una macchina di Formula 1 è stata un'esperienza straordinaria ed è stato bello calarsi nei panni di Schumacher per un giorno. Voglio ringraziare la Ferrari per avermi offerto questa opportunità".
Una piccola nota conclusiva: questo fine settimana, alla vigilia del GP di Imola di F.1, si è parlato più spesso di motociclismo che di automobilismo. Grazie alla fantastica gara di Rossi con la Yamaha ed alla sua sfida con Biaggi. Meditate, gente, meditate. Chi ha fatto un favore a chi?

21/4/2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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