ROSSI,
PAURA DI UNA RIPICCA HONDA
Ce
lo ufficializzeranno domenica, l'addio, Valentino Rossi e la Honda.
Il pilota e la Casa, come in tutti i divorzi, si sono ormai già
detti tutto quello che dovevano, accuse comprese, ma c'è una
liturgia da rispettare, così, nell'attesa di Koji Nakajima, l'officiante
indicato dal colosso nipponico, non a caso un appartenente al gruppo
dei falchi, che arriverà per l'inizio delle prove, sia Vale che
Carlo Fiorani, una delle colombe della Honda- Europa, tengono le bocche
cucite.
"E' un tormentone che ha stancato anche me - confessa Rossi - da
troppo tempo non si parla d'altro. Sembra che, poi, in Italia lo sport
non possa essere trattato in altro modo
sotto un certo punto di
vista da il metro dell'importanza e dell'attenzione con cui è
seguito il motociclismo, un po' come il calcio
ma non mi piace".
Non gli piace, a Rossi, nemmeno essere a Valencia.
"Qui non ho mai vinto, né mai sono partito dalla pole: è
forse il circuito che odio di più, assieme al Sachsenring, e
questo perché con le MotoGP non ci si diverte. E' tutto un accelerare
e frenare. L'unico punto interessante è l'ultimo curvone sulla
sinistra
".
Appare stanco, Valentino.
"Lo sono - confessa - fare un'altra corsa dopo le tre oltre oceano
è faticoso. Vorrei che il mondiale fosse già finito. Detto
questo, sono qui e cercherò di fare bene. Fare bene è
meglio che fare male, no?".
Anche la solita ironia, appare meno pungente, meno acuta.
"Il fatto è che stiamo qui a parlare del futuro, ma il prossimo
mondiale inizierà il 18 aprile del 2004: manca un sacco di tempo",
sottolinea il pesarese che non sa, ancora, se e quando la Honda lo lascerà
libero di guidare un'altra moto, visto che il suo contratto scade il
31 dicembre.
"So che martedì prossimo c'è un test Honda, qui a
Valencia, ma nessuno mi ha ancora detto se devo partecipare - scherza
il folletto di Tavullia, che poi aggiunge, con un tocco di sincerità
- è vero, la Honda potrebbe anche impedirmi di provare fino a
fine anno. Sarebbe una cattiveria, una ripicca
non dico giusta,
ma comprensibile".
E' l'unico momento, questo, in cui Rossi si lascia andare. Più
commosso, al suo fianco, Fiorani, assente col capo.
"La Honda ha esaminato tutte le strade, cercato tutte le soluzioni.
Una intesa è stata raggiunta. Non è stato facile, perché
erano coinvolti business molto grandi, ma un'azienda di queste dimensioni,
quando prende una decisione, lo fa coralmente".
E' chiaro, il manager romano: la Honda ha già deciso, resta da
organizzare, come dicevamo, la liturgia del divorzio. Domenica è
un buon giorno.
"Dopo la gara, od anche nei prossimi giorni - precisa Fiorani,
che poi specifica - prima no: la Honda, come ha già detto Doohan,
non vuole che nessuno dei piloti si senta autorizzato ad osare di più
per dimostrare qualcosa
".
Più ammissione di così.
30/10/2003