DOVE
SI PARLA DELL'INCIDENTE ALLA PRIMA CURVA DI MOTEGI,
DELLE RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE DI GARA, DI UN PICCOLO PARALLELO
CON IL PORTOGALLO E ... DI FAVOLE
Non capiamo. Dell'incidente di Motegi è stato scritto tutto ed
il contrario di tutto. E' stata data la colpa ad Hopkins, reo secondo
alcuni di aver tagliato la strada a Capirossi. Altri hanno individuato
in Capirex il colpevole, perché arrivato lungo e di traverso.
Nessuno, però, ha pubblicato una foto - l'unica - che mostra chiaramente
quanto è accaduto. Uno scatto posteriore, dall'alto, che mostra
l'attimo precedente l'impatto e che le altre immagini, frontali, non possono
far vedere, sia per lo schiacciamento delle stesse dovute alla focale
del teleobiettivo da 500 mm, sia perché la Ducati di Capirossi
è coperta dalla Suzuki di Hopkins.
La foto, pubblicata oggi dal Corriere dello Sport, fa vedere Capirossi
vistosamente di traverso ancora prima di toccare Hopkins, davanti a lui.
Loris, un attimo prima, si era sbarazzato di Edwards spostandolo all'esterno:
"Eravamo appena partiti quando sono stato toccato da Loris Capirossi
nella prima curva", dirà l'americano dopo l'incidente.
La manovra del Ducatista, qualora Hopkins davanti a lui si fosse dileguato
grazie alla bacchetta magica di Harry Potter, si sarebbe risolta con un
"largo", che al massimo avrebbe rallentato chi seguiva. Quel
che è certo, comunque, è che il pilota della Suzuki, che
pure aveva chiuso con decisione poco prima, in quell'attimo era perfettamente
allineato ed in traiettoria, ancora leggermente all'esterno, alle spalle
di Rossi. In una posizione corretta, cioè.
Non vogliamo, comunque, con questa disanima affermare che la colpa dell'incidente
è di Loris Capirossi, anche se indubbiamente lo ha causato, né
che Hopkins sia immune da colpa. Il fatto stesso che John fosse lì
lo rende partecipe del fattaccio.
Piuttosto vorremmo porre all'indice la Direzione di Gara che, dopo il
fatto, non ha pensato di convocare nessuno dei protagonisti. Strano. Soprattutto
perché l'anno passato, per un fatto simile, John Hopkins subì
una squalifica, così come Tamada, reo di avere aggredito in staccata
Gibernau. Dando per scontato che nessun pilota è un pazzo od un
assassino (ci va di mezzo anche la sua pelle), è evidente che il
Direttore di Gara deve punire (anche con una semplice ammonizione) chi
in pista guida in modo eccessivamente disinvolto e senza preoccuparsi
delle conseguenze. E' un fatto di sicurezza, importante quanto e più
delle vie di fuga. Contribuisce, infatti, a raffreddare gli animi a ragazzi
che la moto la sanno guidare davvero, ma che proprio grazie a questo talento
a volte sono in grado di esagerare.
Se vogliamo, dunque, trovare un colpevole per l'incidente di Motegi, questo
è la Direzione di Gara, che dovrebbe essere più presente.
Ma da chi non ha fermato la gara al Mugello, con il rettilineo invaso
dai detriti della Kawasaki di Nakano a cui era scoppiata una gomma, cosa
dobbiamo aspettarci?
P.S. Per coloro che hanno cercato un parallelo fra questo
incidente e quello dell'Estoril fra Capirossi e Biaggi: se la prima curva
di Motegi fosse stato il rampino da prima del Portogallo la foto vedrebbe
Capirossi con la ruota posteriore non in traversata ma sollevata di un
metro. Anche in quel caso: nessun dolo, solo un pilota che, davanti, chiude
la sua traiettoria ed un pilota, dietro, che senza la frenata improvvisa
si sarebbe portato via quello davanti.
P.P.S. Per coloro che credono alle favole: qualcuno informi
chi di dovere che capita sovente, a causa dell'elevata temperatura che
il motore delle MotoGP raggiunge negli attimi precedenti la partenza,
che dal vaso di compensazione del liquido di raffreddamento (200 C°
circa) fuoriesca un po' di acqua, che in nessun modo è causa di
scivolate. Proprio per questo motivo, del resto, è proibito l'utilizzo
di additivi (sempre oleosi, tipo Paraflu) capaci di elevare il punto di
ebollizione.
22/9/2004
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