PERCHÉ
LA YAMAHA 500 È UNA MOTO "DIFFICILE" "Difficile da mettere a punto", "Inferiore alla concorrenza per potenza e velocità", "Difficile da guidare", sono solo alcune delle critiche che i suoi piloti gli rivolgono, alcuni a mezza bocca, altri apertamente. Ma qual'è la verità, visto che la Yamaha non vince il mondiale piloti dal 1992 - l'ultimo titolo di Wayne Rainey - ma quest'anno ha conquistato già due Gran Premi, il primo con McCoy, il secondo con Abe, pareggiando dunque i conti con Honda e Suzuki? Un parere illuminato, in proposito, è quello di Antonio Jimenez, ex tecnico delle sospensioni della casa giapponese Showa, da quest'anno assistente manager di Checa e secondo alcuni la vera arma segreta, grazie alla sua competenza, dietro la resurrezione del pilota spagnolo. "La verità è che la Yamaha è effettivamente una moto molto difficile da mettere a punto - spiega il tecnico spagnolo - contrariamente alla Honda, infatti, è totalmente personalizzabile. Mi spiego: mentre con una Honda si può intervenire solo su alcuni parametri, principalmente il setting delle sospensioni, con la Yamaha l'arco di interventi è molto più ampio. Si parte da poter modificare la posizione del motore nel telaio e l'interasse, per finire addirittura a poter scegliere un telaio più o meno rigido. Lungi dall'essere un vantaggio, questa situazione finisce, al contrario, per trasformarsi in una debolezza nei confronti della concorrenza. I piloti della Honda, infatti, sanno che i parametri fondamentali della NSR 500 sono stati fissati, a suon di vittorie, da Mick Doohan. Ciò significa che se con questa moto si sbaglia direzione, nella ricerca dell'assetto, si va poco lontano e comunque si ritrova facilmente la strada. Con la Yamaha no, perché‚ non esistono parametri fissi". Antonio Jimenez parla con cognizione di causa: come ex tecnico della Showa (un'industria di sospensioni di proprietà della Honda), ha lavorato a lungo sulla NSR. "Credete a me - conclude lo spagnolo - la Honda è una moto "facile", se Criville, Okada, Gibernau, Rossi o Capirossi dovessero guidare una Yamaha, avrebbero molti più problemi di quelli che ha avuto Checa nel '99. Del resto la controprova. È semplice: Biaggi, che è un pilota fortissimo, con la Honda ha rischiato di vincere all'esordio, nel '98. Capirossi, che oggi va forte con la Honda, con la Yamaha aveva non pochi problemi...".
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