DIETRO
LE QUINTE DELLA GP1 APRILIA L'ultimo dei problemi, con il regolamento attuale, è quello di progettare un motore che abbia la potenza sufficiente: 230 cv saranno abbastanza, quindi bisognerà indagare su altri parametri: peso, ingombro, guidabilità… certo, sulla carta la soluzione ottimale sembrerebbe proprio quella del tre cilindri, che potrà contare su un peso minimo consentito di 135 Kg, appena cinque in più dell'attuale 500 due tempi. Ci si può fare, però, ancora un'altra domanda: nel primo anno i motori quattro tempi di un litro saranno più veloci delle attuali 500 due tempi? Io personalmente ne dubito, anche se oggi tutti noi siamo eccezionalmente stimolati: in questo momento, infatti non esiste un motore di riferimento. Nella 500 si va poco lontano, c'è un solo schema: quattro cilindri a V con due o con un solo albero. Noi abbiamo provato con il bicilindrico, ed a malincuore abbiamo dovuto sospendere il progetto. Nella GPone, invece, si può decidere di correre con un bicilindrico, con un tre, oppure con un plurifrazionato come ha scelto di fare la Honda...l'unico limite è la fantasia. Più avanti si vedrà chi ha visto giusto, per il momento questo è il paradiso dei tecnici…". L'inferno, invece, potrebbe essere il prossimo mondiale
della 250 che ha mostrato l'Aprilia, perlomeno nei test invernali, nettamente
in difficoltà rispetto alla Honda. L'impressione, però, è che dal punto di vista umano sia
debole. "Melandri è migliorato - dice Witteveen - Harada potrebbe riservare
delle sorprese e poi c'è Locatelli che sta andando molto bene. Vorrei
sottolineare, in proposito, che anche se Roberto non è ufficialmente un
pilota interno non esistono graduatorie predefinite. Chi fornirà i migliori
risultati durante l'anno avrà diritto al trattamento migliore. Una situazione
non dissimile da quella della 125, dove però cercheremo di aiutare maggiormente
i giovani come Cafiero".
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