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MICHELIN AFFRONTA L'INFERNO DI RIO "Rio per noi è un po' come Welkom - dice Nicolas Goubert, capo della competizione Michelin - è una sfida un po' diversa da quella di andare su tracciati dove proviamo con regolarità. Soprattutto dobbiamo portare gomme che coprano un arco di utilizzo più ampio. L'asfalto del tracciato di Jacarepaguà, poi, è imprevedibile. l'anno scorso era abbastanza buono, ma dipende realmente da quanto è stato usato in precedenza. Generalmente noi utilizziamo coperture di mescola media, o medio-dura, a Rio, perché anche se il circuito non è terribile, quando è scivoloso può essere molto abrasivo per le gomme. Anche le ondulazioni dell'asfalto sono un problema, ma più che altro per i tecnici che devono mettere a punto le sospensioni. Se noi modificassimo la costruzione della carcassa per fargli assorbire meglio le sollecitazioni, ciò comprometterebbe il rendimento generale, così non facciamo alcun cambio drastico. L'anno scorso la pista si comportò in modo incredibile sotto la pioggia. Usualmente la differenza dei tempi sul giro fra asciutto e bagnato varia fra il 10 ed il 15 per cento, ma con le nuove gomme da pioggia fu meno dell'8%. Per essere pronti a tutto spediremo circa 2000 pneumatici a Rio, dei quali solo il 20% potranno essere riutilizzati, perché normalmente adattiamo le gomme alle caratteristiche dei vari circuiti". 15/9/2003
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