LE
GOMME AL MUGELLO
ROSSI: "AL MUGELLO ATTENTI ALLA CASANOVA"
La
Michelin si prepara a centrare al Mugello il suo 75° successo consecutivo
nella classe regina del motociclismo. Non perde, la casa francese, dall'ormai
lontano luglio del 1998, allorché fu sconfitta dalla Dunlop a Donington,
grazie a Simon Crafar che rifilò ben undici secondi a Mick Doohan.
Se l'anno passato la Michelin introdusse una nuova copertura, la slick
posteriore S4, la maggior parte degli sforzi quest'anno sono concentrati
sull'anteriore, specie al Mugello, dove sono presenti numerose curve in
discesa.
Non è un mistero, infatti, che il tempo sul circuito toscano si
faccia nelle cinque diverse esse, curve che mettono a dura prova la tenuta
sull'anteriore.
"La tenuta della gomma anteriore è sempre un fattore importante
- spiega Valentino Rossi - perché da confidenza e permette al pilota
di andare più forte. In quest'area la Michelin ha sempre lavorato
bene, producendo pneumatici in grado di avvisare sempre il pilota della
loro tenuta...cosa che al Mugello è fondamentale, più che
in qualsiasi altro tracciato. La gomma posteriore, invece, non è
egualmente importante perché la maggior parte delle curve si affrontano
ad una velocità mediamente elevata e per questo non le si sfrutta
mai al limite come nelle curve lente. La tenuta dell'anteriore, invece,
è importante, soprattutto nei punti in cui si stacca in discesa,
perché è ovvio che la gomma deve sopportare un grande trasferimento
di carico. Le esse, poi, richiedono un ingresso veloce, che ha bisogno
di tenuta e sensibilità da parte dello pneumatico".
Con quel che precede è ovvio che il segreto del Mugello è
un assetto bilanciato.
"Sì - conferma Rossi - nonostante l'importanza dell'anteriore,
non bisogna concentrare tutto su questo, altrimenti si perde aderenza
sul posteriore, a scapito sia della tenuta che dell'accelerazione".
Per Valentino la curva più difficile del Mugello è la Casanova.
"E' una esse in discesa, destra sinistra, nella quale si può
perdere, come guadagnare, molti decimi. Come nella veloce doppia destra
dell'Arrabbiata, del resto. Una delle curve che preferisco, invece, è
la velocissima esse, sinistra-destra, la Biondetti, quella che preceda
la curva che immette sul traguardo, la Bucine".
"Normalmente i piloti spendono l'80% del loro tempo a scegliere la
gomma posteriore - rivela Nicolas Goubert, capo della competizione della
Michelin - al Mugello è diverso perché siamo costretti ad
usare una mescola più dura. Nel contempo anche la carcassa della
gomma è diversa. L'idea di questo pneumatico è quella di
offrire il massimo grip, ma anche la massima prevedibilità, perché
i piloti devono potersi fidare completamente della gomma anteriore. Fortunatamente,
curve in discesa a parte, il Mugello non è un circuito che rovina
molto gli pneumatici: non ci sono troppe accelerazioni dalle marce basse,
in compenso, però, sul rettilineo si supereranno probabilmente
i 330 Kmh, cosa che tende a far surriscaldare il centro della copertura".
4/6/2003
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