EDWARDS ED I SEGRETI MICHELIN A SEPANG
Per Max Biaggi, Colin Edwards, Marco Melandri e Nicky Hayden da ora in
poi ogni punto conta, visto che occupano rispettivamente il secondo, il
terzo, il quarto ed il quinto posto nel mondiale e sono separati da appena
28 punti. Come se non bastassero le rivalità personali la Michelin
ha affidato loro il compito di tenere dietro Loris Capirossi, il primo
pilota della Bridgestone che dopo il successo di Motegi è risalito
in sesta posizione.
Se in Giappone la casa di Clermont Ferrand sapeva di essere in difficoltà,
in Malesia è tutta un’altra storia visto che le gomme francesi
hanno vinto tutti e sei i GP disputati su questo circuito dal 1999, e
sei degli otto corsi in precedenza fra Shah Alam e Johor.
“Se vuoi considerarti un pilota della MotoGP ti devi far piacere
Sepang per forza – scherza Colin Edwards, il compagno di squadra
di Valentino Rossi – visto che uno dei circuiti sui quali si prova
più spesso, specie durante l’inverno. Ci sono un paio di
punti difficili, come la veloce curva 6 a sinistra in discesa e poi la
9, dopo il rampino, che è cieca. Il problema di Sepang è
la mancanza di trazione, causata dal grande caldo. Per tenere la moto
dritta si fa un sacco di fatica, e più caldo fa e più le
cose peggiorano, per cui in gara bisogna pensare soprattutto a preservare
le gomme. Come se ciò non fosse sufficiente si sta quasi sempre
piegati sulla destra. I punti che surriscaldano di più le gomme
sono la curva 3, la 6 e la 14, quando si arriva dal rettilineo dietro
ai box. Il punto più coreografico, quello nel quale si appostano
cameraman e fotografici per vederci andare di traverso è proprio
la curva 14. Comunque con la MotoGP è facile aver problemi di trazione
ed aderenza, per quanto buono sia l’assetto, ad un certo punto ci
si può ritrovare nei guai”.
Texas Tornado è uno dei piloti di riferimento per la Michelin,
già dai tempi della Superbike.
“Sviluppare gomme è un processo senza fine – spiega
Colin – non c’è mai un momento in cui si può
dire: siamo a posto, va bene così! Si vuole sempre più di
tutto, maneggevolezza, trazione. Quest’anno comunque la nuova posteriore
è ottima: ogni volta che si ha più gomma a terra, peraltro,
diminuisce anche il consumo e la tenuta alla distanza aumenta”.
La Michelin ha iniziato lo sviluppo di questa copertura a Sepang, l’inverno
scorso.
“Abbiamo iniziato lo sviluppo della nuova gomma a Sepang in febbraio,
spiega Nicolas Goubert, capo della competizione Michelin – la differenza
con la vecchia copertura non è stata immediata, a qualche pilota
piaceva, ad altri meno. Man mano però, tutti hanno adattato gli
assetti. Poi abbiamo iniziato a modificare la mescola, per adattarla agli
altri circuiti ed ora siamo molto contenti perché si tratta di
una gomma con ottime prestazioni ed una eccellente tenuta sulla distanza.
Sepang, comunque, è un circuito impegnativo sotto questo punto
di vista, non duro come Phillip Island, ma è più difficile
di Motegi. Il problema è trovare un giusto equilibrio fra resistenza
e prestazioni. Un altro problema sono le condizioni atmosferiche: gli
acquazzoni sono frequenti e forse qui vedremo il primo pit-stop con cambio
gomme del mondiale!”.
(21/9/2005)
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