FORGHIERI:
DAL 12 CILINDRI FERRARI DI F.1 ALLA GPONE DEL MOTOMONDIALE 2002
La Honda ha già presentato il suo cinque cilindri quattro tempi
destinato al mondiale del 2002, la Yamaha ha confermato che ci sarà anche
lei con un quattro cilindri fronte marcia, ma questa è solo l'avanguardia,
altre case seguiranno. In questo anno
di transizione - l'ultimo per la classe 500 così come la conosciamo -
prima del debutto della Gpone, la nuova classe regina del motociclismo,
sono in molti a studiare sulla migliore configurazione da dare ad un motore
990 cc di cilindrata per farne l'arma vincente per il motomondiale del
terzo millennio. Fra questi l'uomo che negli anni '70 ha dato mondiali
a ripetizione alla Ferrari con Niki Lauda e Jody Schekter: Mauro Forghieri.
L'ingegnere modenese, uno dei pochi, a poter disegnare una macchina da
corsa completa - motore e telaio, quindi - partendo da un foglio bianco,
è oggi a capo di una engeneering che ha recentemente acquisito non una,
bensì due commesse per studiare un mille quattro tempi destinato ai Gran
premi di velocità.
"E' vero, due industrie, una inglese ed una tedesca - ha
confermato Mauro Forghieri - mi hanno chiesto uno studio preliminare su
un motore per il mondiale di motociclismo. A me piace progettare ed ho
accettato con entusiasmo. Il mondo del, poi, mi ricorda come era la F.1
anni fa: sportivi, appassionati della competizione, con i piedi saldamente
ancorati al terreno. Recentemente ho parlato con Kenny Roberts senior
e sono rimasto stupito per la sua enorme passione unita alla competenza.
Purtroppo in F.1 oggi se non si hanno a disposizione budget di 600 miliardi
non si può più fare niente".
Nel motociclismo, invece, per fortuna non si dovrà spendere
queste cifre per progettare e costruire un motore. "Non si dovrà, credo
- spiega l'ingegner Forghieri - arrivare ai livelli di sofisticazione
della F.1. Del resto questo motore dovrà andare sotto una motocicletta
ed arrivare a 250/270 cv, potenza possibile, a cosa servirebbe? Chi potrebbe
guidarlo? Con i 990 cc di cilindrata permessi la potenza non sarà il punto
più importante, anche perché c'è da tenere a mente il consumo...nel 2002
si partirà con 22 litri a disposizione che si ridurranno a 22 nel 2003:
non sono molti. Una F.1 brucia circa 240 litri per fare 320 Km, ed anche
se è vero che una moto consuma molto meno, perché va più piano in curva
ed ha una resistenza aerodinamica assai inferiore, girando a 18.000/20.000
giri non è che un motore mille di cilindrata sia parco. Soprattutto se
si va su con il frazionamento".
La Honda lo ha fatto, con il suo V-5.
"Quello che ho visto in fotografia - dichiara Forghieri - è praticamente
un motore di serie. Non si costruisce un propulsore da Gran Premio con
il carter umido. In questo modo si fanno le Superbike, Avendo l'olio nel
carter, infatti, è impossibile mettere in depressione il motore. C'è da
mettere in preventivo un certo blow-by, cioè un passaggio di compressione
dal cilindro al carter. I giapponesi, comunque, sono bravissimi e capaci
di fare cose apparentemente impossibili, come risolvere il problema di
tenuta di un motore con pistoni ovali già negli anni '80. Mi immagino
dunque che possano far arrivare a 20.000 giri un motore anche usando le
molle, peraltro hanno una metallurgia avanzatissima".
Forghieri non è il solo motorista ex F.1 che stà lavorando
su un progetto destinato alla GP1. In Aprilia c'è un altro ex ferrarista:
Claudio Lombardi.
"Non so che tipo di motore faranno - ammette mauro Forghieri - un bicilindrico
sarebbe la soluzione più semplice, temo però che sarebbe un po' troppo
brutale. La soluzione a tre cilindri è quella che, secondo l'abbozzo del
regolamento attuale, consente di risparmiare sul peso complessivo, visto
che si può arrivare a 135 chili. Per quanto mi riguarda io stò già parlando
sia con la Marelli che con la Bosh per l'elettronica, poiché credo che
molti problemi potranno essere risolti grazie ad una gestione intelligente
del propulsore. Per limitare il freno motore in staccata esistono già
delle frizioni, ma per controllare l'erogazione bisognerà utilizzare sistemi
più sofisticati".
27/02/01
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