Phillip Island

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gara
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La curiosità 1 - 2 - 3
La statistica
L'intervista
La sfida
28/10/00 - giorno di pole - il fatto
McWilliams fa volare l'Aprilia

Chiamiamolo pure il canto del cigno, ma la pole (a sorpresa) di McWilliams nel GP di Australia ha consentito all'Aprilia 500 una splendida uscita di scena. Con quella di Phillip Island, infatti, la RSW bicilindrica ha conquistato la seconda pole della carriera, dopo quella di Harada al Mugello lo scorso anno e se l'inglese, come ha promesso, farà la gara della vita potrà anche migliorare il palmares della moto italiana che può vantare cinque podi, tutti terzi posti: uno con Romboni al Assen nel '97, due nel '99 con Harada, al Paul Ricard e a Donington ed infine due quest'anno, ma con il coraggioso Jeremy, al Mugello ed ancora a Donington. Il pilota inglese, su un tracciato che sicuramente gli si addice (era stato in pole anche con la 250 veneta nel '99) ha guidato sicuramente oltre le righe relegando la migliore quattro cilindri, la Honda di Alex Barros, alle sue spalle staccata di quasi tre decimi di secondo. Sono state, comunque, quelle dell'ultima gara di campionato prove abbastanza anomale. Oltre a McWilliams, al fianco dell'inglese e del brasiliano, troviamo infatti con il terzo tempo il redivivo Laconi, addirittura davanti a King Kenny junior. Regis nell'ultimo turno è stato autore di una di quelle prestazioni che un pilota solitamente fa quando si trova a non avere un ingaggio certo il prossimo anno. Che è poi esattamente la situazione del francese, sostituito all'interno del team Red Bull dal giapponese Haga, per portare il quale nella 500 la Yamaha ha annunciato di aver rinunciato a gareggiare ufficialmente nella Superbike. La realtà, ovviamente, è un po' diversa: con l'era dei motori a due tempi agli sgoccioli e budget sempre più elevati necessari per competere nelle due categorie principe del motociclismo, SBK e motomondiale, la casa di Iwata è stata costretta a fare una scelta e la scelta ha comportato che una testa dovesse cadere: è stata quella della Superbike. La Honda, dal canto, decisamente più ricca, finanziariamente e tecnologicamente, non ha lasciato per terra nulla, come ha dimostrato facendo debuttare proprio a Phillip Island una prefigurazione della NSR 500 del 2001. Il fatto poi che Rossi abbia deciso di non usarla in gara è stato dipeso solo dallo scarso tempo a disposizione per metterla a punto (peraltro ulteriormente diminuito dalle cattive condizioni atmosferiche) perché il prototipo è apparso una evoluzione piuttosto avanzata. Difficile dire, comunque, a chi andrà il mondiale marche ancora in ballo fra Honda e Yamaha, visto che le moto di Iwata, giro veloce di Laconi a parte, non sono sembrate in formissima. McCoy, infatti, sul circuito di casa non ha fatto sfracelli, mentre Biaggi, addirittura, scatterà dalla terza fila dopo esser stato attardato da una scivolata a cinque minuti dalla conclusione delle prove. Un punto interrogativo ancora più grosso, però, ce lo pone la 250 dove la pole di Nakano non significa necessariamente che il giapponese (che ha staccato il compagno di squadra e rivale Jacque di quasi mezzo secondo), abbia il titolo della 250 in tasca. Vincerà il più freddo fra i due, non il più veloce, anche perché le prove hanno dimostrato ch della partita potrebbero essere, come previsto, Katoh (con una possibilità iridata lui stesso nemmeno tanto remota) ed il giovane Melandri. Per non parlare di Ukawa e Waldmann. Nella 125, invece, si rinnoverà il duello fra Locatelli, autore della quarta pole consecutiva, la nona quest'anno, ed il suo avversario della Derbi, Ui. Ma la pentola d'ora alla fine dell'arcobaleno è il mondiale marche in palio fra Aprilia ed Honda. Anche se i tredici punti che dividono al casa italiana da quella giapponese, sembrano essere un buon margine di vantaggio.

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