09/07/00 - giorno di gare - il fatto
Rossi trionfa dopo nove
gare
McWilliams splendido terzo dietro a Roberts
Gli ci sono volute nove gare per vincere, a Valentino Rossi. Neppure
troppe, anche se non si può fare un confronto con il trionfo all'esordio
di Max Biaggi, ai due Gran Premi necessari a Masetti ed ai tre sufficienti
a Kenny Roberts senior
per stabilire la loro statura. Quel che stupisce, però, è che il suo primo
trionfo sia avvenuto nelle condizioni che il folletto di Tavullia odiava
di più: con l'asfalto bagnato. Partito undicesimo, sotto una pioggia leggera,
Rossi era ottavo al secondo giro, mentre in testa si sfogavano Barros e
Laconi, settimo al terzo, sesto al settimo, quinto all'ottavo. Da quel momento
in poi si è messo in attesa, in terza posizione, alle spalle di Roberts
junior e McWilliams. Una tattica azzeccata, visto che gli ha consentito
di risparmiare le gomme. Un gioco nel quale il pilota di Tavullia è stato
bravissimo perché, a quattro giri dalla fine, si è trovato nelle migliori
condizioni possibili dapprima per attaccare Roberts, quindi per superare
l'Aprilia bicilindrica di McWilliams in giornata di grazia. Da quel momento
in poi Rossi si è limitato a controllare gli avversari che si battevano
fra di loro. Se Rossi è stato bravissimo, l'eroe del Gran Premio è stato
però sicuramente il nordirlandese della casa italiana che, alla guida della
500 bicilindrica ha fatto dimenticare i 40 cavalli che la moto veneta concede
alle V-4 giapponesi. In testa per otto passaggi, dal 19° e 26°, quando ha
ceduto a Rossi Jeremy è stato poi beffato anche da Roberts che l'ha fulminato
in staccata e ridotto al silenzio nella successiva accelerazione. Fra i
piloti coraggiosi di Donington merita di essere inserito anche Capirossi,
che dopo aver rischiato di non gareggiare per i postumi della duplice caduta
alla mano sinistra, ha poi concluso in quarta posizione. Un risultato che
lo premia con il terzo assoluto nel motomondiale. Unica nota stonata la
nona posizione di Biaggi che, dopo una brutta partenza e con problemi al
cambio non è mai stato in gara nonostante abbia rimontato sino alla settima
posizione, persa a poche curve dalla conclusione. Entusiasmante quanto la
500 è stata anche la 250, vinta a sorpresa dal vecchio Ralf Waldmann che,
partito con le gomme da pioggia in una gara in cui l'asfalto era bagnato
ma non allagato (il contrario di quanto aveva fatto ad Assen due settimane
fa), ha recuperato dalla 22esima posizione sino alla prima - qualcosa come
due minuti annullati al ritmo di 15" recuperati a giro- quando finalmente
la pioggia promessa è arrivata sotto forma di un acquazzone. Vittime di
questo pezzo di bravura sono state Jacque e Ukawa, a loro agio con pneumatici
intermedi finché la pista è rimasta umida. Il momento clou del Gran Premio
lo si è visto quando mancava appena un giro alla conclusione: Waldmann in
quel momento era ancora quinto. In mezzo giro ha Vincent ed Ukawa, quindi
Matsudo, ma per superare Jacque ha aspettato l'ultima curva, "giustiziandolo"
con una frenata a cento metri dal traguardo. Meno interessante, invece,
è stata la gara della 125 che è stata sospesa per pioggia, quindi ripresa
e si è conclusa per somma di tempi, con la vittoria del giapponese Ui davanti
ad Alzamora ed Ueda e con Locatelli e Giansanti quarto e sesto. Il nuovo
leader del mondiale, grazie a questo successo è Ui, con la 125 spagnola,
mentre Locatelli è retrocesso in terza posizione, superato anche da Alzamora.
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