20/08/00 - giorno di gare - il fatto
Biaggi torna Corsaro, poi sul podio tende
la mano a Rossi
L'ha voluta come nessuna delle 32 vittorie precedenti, quella del GP di
Brno, Max Bi aggi.
Anche se infatti ognuna di esse ha avuto un significato particolare per
il Corsaro, quando non addirittura un titolo iridato, per nessuna se non
per questa si sarebbe dannato l'anima. Lo si è capito da come il romano
e il suo team hanno lavorato nel fine settimana: come se da questa gara,
da questo momento, dipendesse addirittura non solo il futuro, ma anche la
conferma del passato. Non era probabilmente così, ma l'impegno ha funzionato
e la vittoria è arrivata in modo così netto da apparire facile, anche se
ovviamente la storia è stata diversa. Scattato bene dalla pole position
Max è stato superato nel corso del primo giro da Capirossi, ma già al terzo
passaggio è andato in fuga, esattamente come aveva detto che avrebbe fatto.
Come Pantani sul Ventoux il pilota romano aveva mille e una ragione per
spingere sui pedali: la rabbia e la disperazione, infatti, sono un ottimo
combustibile per la vittoria. Una sola volta il pilota della Yamaha ha dubitato
di sé stesso, a Brno ed è accaduto al 13° giro allorché Biaggi non ha resistito
e si è girato. Due volte lo ha fatto, poi rimesso il naso nel contagiri
non ha più alzato la testa dalla carenatura. Solo quando il distacco dagli
inseguitori, Rossi, McCoy, Roberts e Capirossi, ha sfiorato i dieci secondi,
Max si è rilassato ed ha iniziato a sollevare la ruota anteriore in segno
di saluto verso i suoi tifosi. Nel frattempo però alle sue spalle era bagarre:
Valentino, infatti, sembrava dominato da un incredibile McCoy che, sempre
di traverso, con il suo rischiosissimo stile di guida, non gli concedeva
tregua. Solo a due giri dalla conclusione vale ha trovato lo spiraglio giusto,
lasciando che il resto lo facesse la migliore trazione della sua Honda in
uscita di curva. Con una gara così Kenny junior si è accontentato, pensando
al mondiale, mentre Capirossi in riserva di energie mentali e fisiche ha
dovuto lottare per concludere la gara, al termine della quale è svenuto.
Sul podio, alla fine, Biaggi ha teso la mano a Rossi, che l'ha stretta.
Un gesto che fece anche, molti anni fa, nel 1976, Giacomo Agostini quando,
con l'MV al Nurburgring, concluse la corsa davanti al giovane Lucchinelli.
Un precedente storico, la doppietta di due italiani, che mancava dunque
da 24 anni. Per il successo di Max ha gioito anche Locatelli, trionfatore
della gara della 125 davanti al giapponese Ui, che proprio con Biaggi si
era allenato in bicicletta la scorsa settimana. La vittoria del bergamasco
è stata merito anche dell'Aprilia che a Brno ha dimostrato di essere nuovamente
davanti alla Derbi, grazie ad un aggiornamento del motore particolarmente
efficace. Nella 250, invece, nel Gran premio vinto da Nakano davanti ad
Ukawa ancora una volta Marco Melandri si è lasciato sfuggire il terzo gradino
del podio su cui è salito il leader del campionato, Olivier Jacque, nonostante
non fosse in giornata di grazia. In questa occasione, però, quantomeno il
diciottenne di Ravenna ha lottato sino alla fine, rallentato forse dal ricordo
della caduta nel warm-up che gli ha procurato un attimo di indecisione più
del consentito nel doppiaggio finale in cui si è decisa la sua gara. |