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500cc
- 29/10/00
Le frecce tricolori incantano gli australiani
Nove piloti in meno di un secondo per ventisette giri non l'avevamo ancora
mai visti. Ci è voluto il Gran Premio d'Australia per farci vivere l'esperienza
di una gara di una bellezza angosciante. Il primo a scattare al verde
del semaforo, è stato Checa, davanti a Capirossi, Abe, Laconi, Roberts,
Barros, McCoy, Rossi e Biaggi, autore di una bellissima partenza tenendo
conto che scattava con il dodicesimo tempo dalla terza fila. Il compagno
di squadra di Max, però, cadeva quasi subito (sarebbe ripartito, per scivolare
nuovamente e ritirarsi quindi definitivamente), così al comando passava
Loris, che resisteva in testa al Gran Premio per ben sei giri, mentre
alle sue spalle succedeva di tutto. Criville, nel frattempo era caduto
da due giri. In una situazione tipica per le 125, ma decisamente inusuale
per la 500, si avvicendavano a tirare il trenino dapprima Barros, quindi
nuovamente Capirossi, poi Laconi ed infine Biaggi, che si portava davanti
a tutti per la prima volta al 16° giro. Con undici ancora alla conclusione,
ben presto la leadership della corsa diventava un fatto personale fra
i due italiani, inseguiti a loro volta da Laconi, McCoy, Rossi e Barros.
Non si pensi, però, ad una parata: Laconi, tentando di insidiare l'imolese,
lo toccava finendo per pagare l'errore con un dritto. Poco dopo era la
volta di McCoy di essere autore di una paurosa imbarcata che faceva venire
i capelli dritti a Rossi. Fortunatamente di brivido in brivido il tempo
passava consentendo a Valentino di risalire la china fino a portarsi in
scia ai due connazionali. A questo punto cedevano un po' McCoy, mentre
Abe controllava Roberts e McWilliams, così Biaggi, Capirossi, Rossi e
Barros affrontavano gli ultimi cinque giri in un fazzoletto. Il più coriaceo
sembrava Capirossi, fortissimo in staccata, ma Biaggi non cedeva controllando
la gara fino sul rettilineo, mentre Valentino, preso alla sprovvista dall'ultimo
giro, partiva in ritardo per la volatona, riuscendo comunque ad avere
la meglio sul brasiliano.
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