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125cc - 29/10/00
Azuma regala il mondiale marche alla Honda
L'incredibile è avvenuto nella 125. Con il titolo mondiali costruttori
in palio e tredici punti di vantaggio, l'Aprilia non poteva perdere…sulla
carta. Alla casa di Noale, infatti, sarebbe bastato un quarto posto per
tornare a casa con l'ein plein. Un risultato tutto sommato facile da ottenere
con in pista piloti del calibro di Locatelli, Sanna e Vincent. Il fato,
però, ha voluto diversamente. In un gruppetto composto da Locatelli, Sanna,
Azuma, Ui e Cecchinello,il primo ad autoeliminarsi, infatti, è stato proprio
il campione del mondo che, cercando di trovare una traiettoria più rapida
per passare Sanna, mentre lottavano in testa alla gara, ha girato troppo
largo finendo fuori pista. Poco dopo anche Sanna, complice la caduta di
Cecchinello, in quel momento davanti a lui, saltava sulla ruota posteriore
della Honda dell'avversario, perdendo contatto con i primi, mentre Arnaud
Vincent, ultimo baluardo francese alle speranze venete, alzava bandiera
bianca per problemi meccanici (rottura di una candela). A questo punto
con Azuma e Ui rimasti in lotta fra di loro, con Ueda ed Alzamora alle
loro spalle, e la prima Aprilia, quella di Gino Borsoi, in nona posizione,
il titolo della casa italiana, più che nelle mani del simpatico Gino era
in quelle di Ui: una eventuale vittoria della Derbi, infatti, avrebbe
consentito, con Azuma secondo e Borsoi nono, di portare ancora a casa
l'alloro, visto che a parità di punti contano le vittorie. Purtroppo per
l'ingegner Witteveen, che seguiva la gara dai box, il miracolo non è avvenuto
e con una condotta di gara accorta la vittoria è andata ad Azuma. Così
nella stagione dominata dalla casa italiana (otto vittorie Aprilia, due
Honda e cinque alla Derbi), il titolo è andato a quella giapponese. Al
di là del podio, bellissima è stata la corsa di Simone Sanna che dopo
il dritto-brivido, ha recuperato posizioni su posizioni arrivando decimo.
Giudiziosa, invece, la corsa del quindicenne Stefano Bianco che ha concluso
ultimo, ma con un solo giro di ritardo. Ciò che, in fondo, ci si aspettava
da lui. |