Nelson Piquet
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05/10/00 - 1° giorno di prove - il fatto
La Yamaha vuole il numero 2

La Yamaha, in testa al mondiale marche nella 500 con quindici punti di vantaggio sulla Honda, vuole conquistare a tutti i costi anche il secondo posto in quello piloti, ormai praticamente vinto dalla Suzuki con Kenny Roberts. Per questo motivo, la scorsa settimana, ha dato la possibilità a Garry McCoy di girare sul circuito di Motegi con una delle sue Superbike ufficiali R7, per permettere al pilota australiano di prendere le misure al tracciato giapponese a lui sconosciuto.
"Gazza", vincitore degli ultimi due Gran Premi, è quarto nel mondiale con appena 14 punti di distacco da Rossi e sembra in gran forma. "La R7 era molto lenta rispetto alla mia 500 - ha scherzato McCoy - ma così ho potuto memorizzare quantomeno il circuito. Ora non mi resta che provare a realizzare una tripletta vincendo a Rio: non è una impresa impossibile. L'anno passato, infatti, qui la Yamaha è andata molto bene facendo suoi i primi due gradini del podio con Abe e Biaggi. Le premesse ci sono".
Sulla stessa lunghezza d'onda di Garry McCoy, a Rio, è apparso anche Max Biaggi.
"Trenta punti mi separano dalla seconda posizione nel mondiale: non sono pochi, ma con tre gare ancora da disputare non è nemmeno impossibile farcela - ha detto il Corsaro, attualmente settimo in campionato - l'obiettivo che mi sono preposto è di finire alla grande un campionato che è stato il peggiore della mia carriera. Quest'anno abbiamo sbagliato un po' tutti: abbiamo commesso troppi errori tecnici, ma ho sbagliato anch'io qualche volta. Il problema più grosso, però, l'ho commesso prima dell'inizio del mondiale cadendo nei test di Valencia. Pensavo di recuperare prima dalla lesione muscolare alla coscia, ma sono stato troppo ottimista e l'ho pagato. Peccato, perché per vincere questo mondiale sarebbe bastato non fermarsi mai, esattamente come ha fatto, escluso lo stop tecnico di Assen, Kenny Roberts, che comunque ha guidato bene e si è meritato il titolo".
La Yamaha fino ad oggi ha vinto cinque Gran Premi, quanto la Honda, mentre la Suzuki è ferma a tre.
"Il fatto però che il titolo sia andato a lei dimostra che la sua politica è stata quella giusta - ha affermato Biaggi - la Honda e la Yamaha hanno disperso troppo le forze, con troppe moto ufficiali in campo". Non ha ancora deciso del suo futuro, Max, anche se sembra destinato a rimanere dov'è. Un annuncio, in proposito, era atteso per il GP del Brasile, ma la data è slittata e dovremo attendere il GP di Motegi per conoscere le intenzioni di Biaggi che anche in Brasile ha avuto un lungo meeting con i dirigenti della Yamaha.

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