l'intervista -
02/10/00
Locatelli a testa bassa per vincere il titolo
La matematica non consentirà a Locatelli di vincere il titolo a Rio,
anzi l'italiano dovrà rintuzzare gli attacchi dell'antagonista, Youichi
Ui, per portarsi a casa il primo titolo mondiale della carriera. Con
24 punti di vantaggio, infatti, il risultato del pilota dell'Aprilia
non è ancora al sicuro ed è per questo che l'italiano si è presentato
in Brasile concentratissimo. Non appena arrivato nella "Città meravigliosa",
dunque, si è recato in circuito per entrare subito nell'atmosfera del
Gran Premio.
"Questa
è un'altra gara in cui bisognerà attaccare e mantenere la concentrazione
- ha detto Loca dopo aver effettuato un paio di giri di corsa dell'autodromo
assieme all'amico Max Biaggi - per credere in un obiettivo così grande
non penserò che mancano ancora tre gare alla fine del mondiale ed andrò
all'attacco, senza esitazioni".
E' un Gran Premio decisivo, quello di Rio, e Locatelli lo sa. "Sicuramente
è una corsa importante - dice Roby - l'occasione per fare un altro passo
avanti in una rincorsa lunga sedici G.P." Nelle ultime quattro gare
in cui il pilota dell'Aprilia ha incamerato due vittorie e altrettanti
secondi posti.
"Arrivo qui molto motivato perché - conferma Locatelli - nelle ultime
corse ho raccolto tantissimo rispetto agli avversari e vorrei realizzare
il sogno in anticipo: è il mio obiettivo: Correre in Australia da… turista.
Il Giappone mi deve un po' quello (una vittoria buttata via cadendo
nel finale) che ho lasciato lì all'inizio dell'anno. Mi piacerebbe consacrare
lì il mio sogno".
Ai box ad incitarlo probabilmente non ci sarà però Vasco Rossi. "L'anno
scorso è venuto in Brasile ma quest'anno - dice il pilota della Aprilia
con un velo di amarezza - Blasco è un po' preso col lavoro, col suo
prossimo CD… forse un pensierino lo farà per le prossime due gare. So
che è in un momento creativo ma vorrei dirgli: corri qui che magari
vinco e saliamo insieme sul podio!".
Potrebbe essere anche l'occasione per un concerto improvvisato, magari
con una delle canzoni che la rockstar ha promesso di dedicare a Roberto.
"Non pretendo che mi dedichi un CD od un'intera canzone - aggiunge,
modesto, mi basterebbe avere una citazione. Vasco era un mio idolo e
per me far parte anche di una sola canzone è un sogno importante come
quello del titolo mondiale". Un alloro che si profila l'unico per gli
azzurri in un 2000 avaro di soddisfazioni. "Potrei salvare un po' il
tricolore delle piste, anche se le Olimpiadi hanno fatto passare l'eco
dei motori in secondo piano: sono convinto che la Ferrari farà la sua
parte - conclude parlando in terza persona - mentre Locatelli farà la
sua nelle due ruote".
Il titolo iridato, in ogni caso, non è il solo obiettivo di Roberto
Locatelli che, nel contempo, sta già parlando con l'Aprilia per il 2001.
"Vorrei rimanere con loro - afferma - Witteveen mi ha proposto un'altra
stagione in 125 ma io voglio tornare in 250 e penso proprio che ci riuscirò".