la curiosità - 03/10/00
Spencer beato...fra le donne
Ha rispettato i pronostici solo in una cilindrata, la 500, il Gran Premio
del Brasile, con la vittoria di Rossi ed un sesto posto che vale il
titolo iridato per Kenny Roberts. Nelle altre cilindrate, infatti, i
favoriti -Locatell
i
nella 125 e Jacque nella 250, in testa ai rispettivi campionati con
24 e 22 punti di vantaggio - sono andati incontro ai capricci del destino
che ha furiosamente rimescolato le carte. La rottura del motore della
sua Aprilia all'ottavo giro di gara, infatti, non ha permesso a Roberto
di ribadire il suo attuale stato di forma consentendo ad Ui, grazie
ad un fortunoso terzo posto, di ridurre il distacco ad appena otto punto
in un Gran Premio vinto meritatamente da Simone Sanna, bravo a rintuzzare
fino all'ultimo gli attacchi della coppia Benetton composta da Azuma
e Giansanti, caduto quest'ultimo proprio nelle ultime curve. Se per
il pilota del team di Vasco Rossi si può parlare di sfortuna - la squadra
non rompeva un motore da quasi due anni - nel caso di Olivier Jacque
è vero che spesso si è autori del proprio destino. Il pilota francese,
infatti, sul circuito di Jacarepaguà è stato vittima di un vero e proprio
black out agonistico: caduto una prima volta, mentre cercava di involarsi,
è scivolato anche una seconda, mentre cercava di recuperare dalla tredicesima
posizione. Problemi di forcella, ha detto poi all'arrivo, ma meglio
per lui che al suo compagno di squadra ed antagonista nella corsa al
titolo, Shinja Nakano, non sia andata molto meglio: un grippaggio nei
primi giri, che ha comportato però non l'arresto del motore ma solo
una perdita di potenza, lo ha costretto ad arrancare per l'intera gara
che ha concluso in quarta posizione. Un recupero che ora lo porta a
nove punti da Olivier, ma non solo: l'intera classifica della 250 ora
si è accorciata. Con cinquanta punti ancora a disposizione, infatti,
in lizza per il mondiale potrebbe essere rientrata la coppia della Honda
composta da Katoh ed Ukawa, entrambi a - 23 punti. Senza i due usuali
mattatori la corsa è stata vinta proprio dal pilota del team Gresini
davanti al futuro cinquecentista Ukawa, ma solo dopo una lunga volata
della quale è stato protagonista anche Marco Melandri, autore di una
bella prova. Decisamente avvincente anche la mezzo litro dove, dopo
una partenza al rallentatore di Biaggi che scattava dalla pole ed una
a razzo (ai limiti del regolamento) di Okada, abbiamo assistito a due
Gran Premi distinti: quello per la vittoria, che è stato giocato fra
Rossi, Barros e McCoy e quello per le posizioni di immediato rincalzo
di cui è stato protagonista Max Biaggi, autore di una vana rimonta che
lo ha portato dal decimo posto sino in quinta posizione, ad un passo
dal poter attaccare Abe e McCoy quando, per il successo, negli ultimissimi
giri il duello si è ristretto alla fuga di Rossi, vanamente braccato
dal caparbio Barros. E Roberts? Il nuovo campione del mondo, per più
di metà gara, se ne è stato tranquillo in ottava posizione, per risalire
rapidamente alla sesta, superando Gibernau e Laconi, quando ha sentito
odore di bruciato. Cioè di vittoria per Valentino Rossi.