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06/10/00
ANNULLATA LA DIRETTIVA EUROPEA CONTRO LA PUBBLICITA' DEL TABACCO
La FIA, però, conferma il divieto in F.1 dal 2006. La FIM, invece, tace sul motomondiale
I giudici della Corte Ue hanno annullato la direttiva europea sul divieto della pubblicità e della sponsorizzazione dei prodotti del tabacco in quanto affermano che ''il legislatore europeo non era competente ad adottarla in base alle disposizioni Ue relative all'instaurazione del mercato interno, al diritto di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi''. La direttiva era stata approvata il 6 luglio del 1998 dal Consiglio dei ministri Ue e dall'Europarlamento, ''al fine di eliminare gli ostacoli al funzionamento del mercato interno e sopprimere le distorsioni della concorrenza creata dai diversi regolamenti nazionali in vigore nei paesi europei''. La Corte tuttavia ritiene che la normativa sul mercato unico ''avrebbe permesso l'adozione di misure parziali di divieto''. E ha ricordato, come talvolta le diverse norme nazionali portano allo spostamento di competizioni sportive con distorsioni della concorrenza tra le imprese legate a tali eventi. Ovviamente questa decisione ha aperto un dibattito accesissimo: l'organizzazione mondiale della sanità (Oms) - che ha dichiarato guerra totale ai produttori di sigarette - ha esortato i paesi dell'Ue a non arrendersi di fronte allo ''smacco'' inflitto alla lotta contro il fumo dalla decisione della Corte europea. Per l'organizzazione mondiale della sanità - l'agenzia specializzata dell'Onu per la promozione della salute - la dipendenza dal tabacco è paragonabile ad una malattia infettiva, trasmessa non da un virus ma ''dalla pubblicità, dal marketing e dalla sponsorizzazione''. E ''il divieto di pubblicità protegge la gente, i giovani in particolare''. ''Sappiamo che l'industria del tabacco manipola i prodotti in modo da creare una dipendenza rapida e duratura. Questa - ha detto la signora Brundtland, direttrice dell'OMS - non è libera scelta''. Contrario anche il ministro della sanità Veronesi che ha detto che la Corte di Giustizia ha voluto dare ragione alla Germania, forte delle proprie industrie del tabacco''. In Italia, comunque il divieto di pubblicità delle sigarette resta confermato. Sulla decisione della Corte europea sulla pubblicità dei prodotti del tabacco si è espresso anche Hans Fluri, presidente della Philip Morris: ''non risolve l'argomento fondamentale del se, e del come, la pubblicità del tabacco debba essere regolata attraverso l'Unione europea. Ci deve essere il diritto di comunicare con adulti consapevoli sui nostri prodotti, le restrizioni sulla pubblicità del tabacco devono essere appropriate''. Intanto la federazione Internazionale dell'Automobile, riunitasi giovedì a Siviglia, in Spagna, ha confermato che la F.1 intende mantenere il divieto di pubblicizzare tabacco, che scatterà dunque come previsto nell'ottobre del 2006. Non c'è stata invece ancora alcuna reazione della Federazione Motociclistica Internazionale.

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