La Ducati si è presentata a Jerez con uno schieramento di forze impressionante, ben cinque piloti: il campione del mondo Casey Stoner, Marco Melandri, Vittoriano Guareschi, Shinichi Itoh e la new entry Nicolò Canepa, fresco campione della Superstock al debutto come collaudatore.
Molte delle moto nel box esibivano una livrea nero carbonio, bellissima, ma è arduo capire le novità nascoste sotto la carenatura, anche perché il simpatico Vitto.non aiuta.
"Non c'è una moto uguale all'altra", scherza dopo aver fatto lo shakedown di quella di Canepa.
"Si possono fotografare - sorride Filippo Preziosi - ma non si può parlare con il collaudatore. Le moto sembrano identiche dall'esterno. Abbiamo modificato alcuni punti del telaio e del motore, ma da fuori non si vede niente".
"Non ci possiamo permettere di costruire una moto nuova all'anno - aggiunge Livio Suppo - non siamo mica la Honda".
Sarà, ma questa Ducati che oggi ha fatto debuttare la GP8 nella stagione appena conclusa ha vinto 11 Gran Premio su 18.
"Il nostro obiettivo principale è quello di ottenere una migliore guidabilità - continua a spiegare Preziosi - ed anche una migliore stabilità. Abbiamo fatto dei piccoli passi, spero nella direzione giusta. Casey è un pilota incredibile, così vogliamo essere sicuri di dargli abbastanza tempo per provare le novità e sapere da lui che la direzione è quella giusta, altrimenti si può sempre tornare sui propri passi".
La Ducati ha stupito la concorrenza all'inizio del 2007, ridicolizzando la Yamaha quanto a velocità massima, ma alla fine della stagione Stoner è stato superato sul rettilineo di Valencia da Dani Pedrosa.
"Stiamo cercando una connessione sempre migliore fra acceleratore e ruota posteriore - prosegue Preziosi - vogliamo che il pilota senta che la moto fa esattamente ciò che vuole lui quando ruota la manopola del gas, in ogni curva, ad ogni accelerazione. Possiamo riuscirci lavorando sia sulla meccanica che sull'elettronica".
Non c'è da aspettarsi, invece, un grosso passo avanti dal punto di vista della potenza massima.
"Siamo vicini al limite ottenibili con questo regolamento che ci consente di utlizzare solo 21 litri di carburante - precisa Preziosi - noi siamo partiti motlo vicini a questo limite, ma la Honda ora ci ha raggiunti. Anche la Kawasaki è vicina. Non mi aspetto un ulteriore passo avanti da loro, ma mi aspetto che anche gli altri arrivino al nostro livello".
I prossimi passi avanti, dunque, dovranno essere fatti a livello di ciclistica e di elettronica, in modo da far interagire al meglio questi due componenti, in modo da far guidare più rilassati i piloti. Dall'esterno, quest'anno, la Ducati di Stoner sembrava scuotersi molto. Ma anche la Yamaha di Valentino.
"Tutte le MotoGP al limite si muovono. Quando Rossi è caduto a Valencia la M1 si scuoteva parecchio. Per questo dobbiamo renderle più facili da guidare. Solo così si può migliorare il tempo sulla distanza di gara".