Parla Caprara, ai box con Dovizioso: "MotoGP e 500: pianeti diversi"
Pietro Caprara, classe 1967, è il Capotecnico del JiR Team Scot in MotoGP. Ha una vasta esperienza nel mondo delle competizioni, iniziata nel 1996 con la Yamaha nella classe 500 arrivando alla MotoGP con i Team Yamaha e Aprilia,dove è stato impegnato negli scorsi tre anni nella categoria 250. Scopriamo con lui, come è cambiata la massima categoria, dalle 500 due tempi alle MotoGP quattro tempi.
Dopo la metà degli anni Settanta, le moto schierate nella Classe 500, adottarono tutte la soluzione del motore a 2 tempi, abbandonando il 4 tempi fino al 2001. Quali sono le caratteristiche e le differenze tecniche?
"Le differenze tra le due tipologie costruttive hanno risvolti di ordine meccanico, ambientale, di guida della moto, di costi di costruzione e manutenzione.
Meccanicamente il due tempi è un motore semplice; il pistone, con il suo moto alterno, apre e chiude le "luci" di aspirazione e scarico da cui entra ed esce la miscela di aria/benzina e olio.
La lubrificazione della parte "bassa" del motore, biella e albero motore, è affidata alla miscela di carburante. L'alimentazione è di norma regolata da un carburatore che ha un funzionamento tipicamente meccanico comandato dalla depressione creata dal movimento del pistone.
Il motore a quattro tempi è complesso e più pesante di un due tempi di equivalente cilindrata. La parte alta del motore è composta dalla "testa" che raccoglie il gruppo della distribuzione composta dalle valvole di aspirazione e scarico, comandate dagli alberi a camme. L'alimentazione è a sola benzina tramite gli iniettori. La lubrificazione degli organi meccanici è affidata all'olio; questo può essere raccolto in un serbatoio ricavato nella parte bassa del motore detta "coppa" e individua un motore a carter "umido", oppure è raccolto in un serbatoio esterno e individua un motore a carter "secco".
Le differenze costruttive hanno delle conseguenze sulle operazioni di manutenzione e intervento dei meccanici ai box?
Certamente, la manutenzione e la revisione dei motori due tempi sono diverse dai quattro tempi. Sul due tempi sono possibili da effettuare completamente sui campi di gara data la natura costruttiva più semplice e storicamente, nelle corse, è sempre stata eseguita dai meccanici dei team, anche nelle strutture satellite.
Per i motori quattro tempi la manutenzione è complessa e nei moderni motori da competizione, a elevate prestazioni, è affidata esclusivamente ai tecnici della Casa madre, mentre i meccanici dei Team satellite sono delegati alle operazioni ordinarie che non comportano "l'apertura del motore".
Due tecnologie cosi diverse caratterizzano in modo sostanziale anche l'approccio alla guida dei piloti?
La peculiarità del motore due tempi, in linea di massima, è un erogazione della coppia motrice vuota ai bassi regimi e piena agli alti. Nelle 500GP il regime di coppia massima era molto vicino a quello di potenza massima, e si raggiungeva con una variazione di giri motore molto veloce. Invece nelle moderne MotoGP l'erogazione della coppia è più regolare e progressiva, e il range di giri sfruttabile e più ampio di quello delle due tempi.
Per cercare di addolcire il carattere delle due tempi, si è intervenuto adottando le valvole allo scarico, lavorando elettronicamente sull' anticipo di accensione al variare del numero di giri e dell'apertura del gas.
Gli effetti sulla guida si ripercuotono in diverse fasi. In percorrenza di curva le due tempi privilegiano la velocità e la scorrevolezza, con ingressi veloci favoriti dalla quasi assenza del freno motore e dal minor peso della moto, mentre le MotoGP richiedono delle traiettorie "spezzate", composte da forti staccate, la moto piegata per il minore tempo possibile, e grandi accelerazioni in uscita di curva.
Con le 500GP la fase di accelerazione era la più delicata, proprio a causa dell'erogazione della coppia violenta che, in caso di errore del pilota, poteva provocar