Preziosi: "La Ducati GP7? Progettata risparmiando"
La Ducati Desmosedici GP7, la dominatrice assoluta della MotoGP 2007, è nata facendo economia. Proprio così. Lo ha detto Filippo Preziosi a Valencia, dove ha illustrato la filosofia costruttiva della sua ultima creatura. "Per un'azienda con risorse limitate come la nostra - ha affermato il direttore generale e tecnico di Ducati Corse - era importante riuscire ad individuare bene ciò che funzionava bene sulla GP6. L'ultima gara della 990 cc, a Valencia, si era infatti conclusa con una doppietta e questo significava che la GP6 poi tanto male non era. Per questo motivo abbiamo realizzato che l'obiettivo principale era cercare di mantenere inalterato ciò che già funzionava, concentrando le nostre risorse nello studio dei particolari che era strettamente necessario cambiare".
Quindi, nonostante sia intervenuto il nuovo regolamento 800 cc a scombinare tutti i piani tecnici, gli uomini di Borgo Panigale non si sono fatti prendere dalla frenesia di cambiare. Anche perché riprogettare tutta la moto da zero avrebbe comportato uno sforzo - soprattutto economico - che un'azienda come la Ducati non si sarebbe potuta permettere. Così, ecco che molti particolari della mille, la cui modifica sarebbe stata di fatto ininfluente sul fronte prestazionale, sono rimasti invariati.
Invariati forcella anteriore e forcellone, frizione e cambio "Abbiamo mantenuto invariata rispetto alle GP6 tutta la parte anteriore: la forcella, i cerchi, pinze freno e freni. Solitamente queste non sono parti strategiche, ma ridisegnarle da zero comporta la perdita di tanto tempo e denaro. La frizione è esattamente la stessa del 2006, perché non vi era nessuna ragione per modificarla. Nonostante la coppia del motore 800 sia minore, il fatto di utilizzare un ordine degli scoppi differente alla fine ci ha consigliato di mantenerla invariata. Anche il gruppo posteriore comprendente forcellone, shock absorber e link sono gli stessi sviluppati durante il periodo delle mille".
"Inoltre, passando da motori 1000 a 800 i cambi si potevano pensare più piccoli e leggeri, data la minore potenza, ma essendo in realtà la potenza in uscita di curva limitata dalla dinamica del veicolo, non dal motore, anche il cambio è rimasto lo stesso. In altre parole, quando si esce da una curva in seconda o in terza marcia lo stress a cui è sottoposto il cambio è lo stesso, perché anche se le mille avevano più potenza, non la si poteva usare tutta per via dei limiti dinamici della moto".
"Infine, è rimasta sostanzialmente inalterata anche la carena della moto, anche se devo dire che gli uomini del marketing non sono stati tanto contenti. Di fatto la GP7 esteriormente appare ancora molto simile alla GP3: il concetto è assolutamente lo stesso. Molti si aspettavano chiaramente molte differenze con le vecchie "mille", e infatti molti giornalisti sono rimasti sorpresi vedendo che la nuova GP7 esteriormente era uguale alla precedente. Però una moto deve essere veloce, non differente, quindi.".
Tantissimo lavoro sui software elettronici "Ci sono stati tantissimi rumours riguardo alla nostra elettronica, ai nostri presunti sistemi sofisticatissimi - ha continuato Preziosi - La realtà è invece l'opposto: tante cose sono rimaste le stesse del 2006, come gli iniettori di benzina, i sensori e l'hardware in generale. Quest'ultimo del resto non fa la differenza tra una moto competitiva e una no, e tra l'altro necessita ore e ore di studio per essere modificato. Anche in questo caso si può dire che ci siamo concentrati esclusivamente sulle cose veramente importanti per le prestazioni, ossia le strategie del software. Sia nel 2006 che in questo 2007 abbiamo migliorato il software ogni due gare".
"Questo è stato possibile perché si tratta di sviluppi molto economici: in parole povere, il costo della moto rimane lo stesso anche cambiando le strategie del software. Non è come cambiare un albero a camme, o gli scarichi, particolari che necessitano ore di lavoro