domenica 31/10/2004
gare
venerdì 29 ottobre
GPnews2
GPnews3
FP1
QP1
TS
i protagonisti
sabato 30 ottobre
GPnews2
GPnews3
FP2
QP2
TS
domenica 31 ottobre
GPnews2
GPnews3
Le wilcard di Valencia
WP
GRID
GARA
TS
.
Le curiosità >>>
L'assetto a Valencia >>>
La statistica >>>
1° classificato MotoGP
V. Rossi
1° classificato 250
D. Pedrosa
1° classificato 125
H. Barbera
2° M. Biaggi
2° T. Elias
2° A. Dovizioso
3° T. Bayliss
3° H. Haoyama
3° A. Bautista
Rossi, il nove...Vale dieci

Al semaforo non sbaglia Tamada, seguito da Biaggi, Gibernau che scatta bene dalla seconda fila, Bayliss, Hayden e Rossi, che perde qualche posizione. Immediatamente dietro ci sono Nakano, Checa, Edwards, Hopkins, Abe, Capirossi e Melandri.
Immediatamente Biaggi e Gibernau si danno battaglia, Sete passa in seconda posizione, Max resiste, ma poi sbagliano ambedue perdendo due posizioni, così al terzo giro Tamada passa davanti al traguardo inseguito da Rossi, Hayden, quindi lo spagnolo e il romano.
Al quinto giro, Tamada, Rossi e Hayden hanno preso un piccolo vantaggio, due secondi, davanti a Biaggi che ha ripassato Gibernau. Nel frattempo Valentino infila Tamada. Per un giro il giapponese lascia stare, poi ripassa al comando mentre, al settimo passaggio, Checa infila una via di fuga finendo nella sabbia.
Intanto Biaggi continua a rosicchiare decimi agli avversari ed all’ottavo giri è incollato al terzetto.
Al decimo giro c’è la seconda caduta, quella di Rubens Xaus, a cui segue immediatamente dopo la terza, quella di Marco Melandri.
Al quattordicesimo giro, nel frattempo, Max Biaggi si è sbarazzato di Hayden, insediandosi in terza posizione. Forse Rossi lo fiuta, perché immediatamente dopo Vale supera Tamada.
A questo punto Rossi ci prova, forzando tantissimo nel giro successivo. Sono quattro i decimi che rosicchia agli inseguitori, mentre Bayliss, in quinta posizione, sta facendo i miracoli...ed oltre.
Un giro ancora, il 17esimo, e Valentino ha sette decimi su Tamada, seguito da Biaggi, Hayden ed, ormai, Bayliss. Gibernau è sesto a quattro secondi e mezzo, davanti a Barros.
Al 18° giro Tamada cede e scivola in quarta posizione, dietro a Biaggi ed Hayden.
Pressato da Bayliss Hayden fa quasi un dritto in fondo al rettilineo e, di colpo, si trova nuovamentre dietro a Tamada.
Spinge, l’americano, per cercare di recuperare: troppo. Finisce in terra al 22° giro, facendo saltare in aria l’amico Michael “Air” Jordan.
La corsa, comunque, non è ancora finita perché, alle spalle di Rossi, Biaggi e Bayliss continuano a tirare come due ossessi. Valentino, però, non molla un centimetro ed a due giri dalla fine il suo vantaggio è ancora di poco superiore ad un secondo e mezzo. Un buon margine di sicurezza per portare a casa la nona vittoria della stagione, anche se il Corsaro, alle su spalle recupera mezzo secondo in un giro scendendo ancora sotto l’1.34. Non basta. Vale sul traguardo si gira un attimo per controllare com’è andata a finire. Glielo diciamo noi. Come è iniziata a Welkom. Biaggi è secondo, l’eroico Bayliss è sul podio (e il presidente della Ducati, Minoli, ai box si domanda perché ha fatto il comunicato con il quale annuncia l’ingaggio di Checa), quindi seguono Gibernau, tamada, Barros, Nakano, Edwards. Capirossi è nono.

Pedrosa profeta in patria

Pronti via il mondiale finisce come era iniziato, per Manuel Poggiali: con una caduta. Fuori l’ex iridato è Porto al comando, seguito da Pedrosa, De Angelis, De Puniet, Elias, Aoyama e Battaini. neanche De Angelis, però, è in giornata fortunata e finisce in terra anche lui, così davanti al traguardo sfrecciano l’argentino nella cui scia è incollato Pedrosa, Elias, già staccato assieme ad Aoyama, quindi De Puniet e Battaini.
Il pilota della Honda, comunque, sulla pista di casa vuole vincere e sorpassa l’avversario iniziando a forzare. Porto prova a replicare e per un po’ la gara prosegue con i due rivali incollati, finché il ritmo di Pedrosa inizia a fiaccare Porto che cede metro dopo metro sinché, al 19° giro, perde il controllo della sua Aprilia e finisce in terra.
A questo punto la corsa per Daniel Pedrosa diventa una formalità: il distacco su Aoyama è superiore ai 14 secondi, così da seguire c’è solo la lotta fra i giapponese ed Elias, alle sue spalle. Quarto è De Puniet, quindi ci sono Battaini, Fonsi Nieto, Davies e Roby Rolfo.
Elias attacca, supera Aoyama, ma va largo. Per due volte ripete la manovra senza successo, quindi azzecca la traiettoria giusta, mette le ruote davanti al rivale nipponico e questo, improvvisamente cede.
Sono quindi tre Honda ad occupare il podio, una tripletta che consegna il mondiale marche della categoria alla casa giapponese.

Barbera regala all’Aprilia il mondiale marche

E’ finito, il mondiale della minima cilindrata, ma i ragazzi della 125 paiono non essersene accorti. Al via, infatti, si scatenano subito Dovizioso, Barbera, Lorenzo, Borsoi e Stoner. Sulla pista di casa lo spagnolo non accetta di stare dietro e si porta al comando al quarto passaggio, con l’iridato in scia, ma non mollano neanche Lorenzo e Borsoi mentre Stoner viene passato da Bautista. Intanto Mika Kallio, mentre cercava di recuperare dalla 14esima posizione, assaggia l’asfalto. Sorte che evita per un pelo Dovizioso, che perde e riacquista il controllo sella sua Honda al sesto giro, incappando in un dritto che lo relega in dodicesima posizione.
E’ la svolta della gara: mentre infatti Barberà approfitta del piccolo vuoto alle sue spalle per sgangiarsi dagli inseguitori, Dovi inizia la sua rimonta che al 12° si arresta alle spalle di Locatelli, settimo dietro a Borsoi, Pablo Nieto, Bautista, Gadea e Lorenzo, che a sua volta cerca di riagganciare il connazionale in testa alla corsa. Cerca. Ci prova, osa troppo. L’attende una via di fuga che mette la parola fine alla sua gara.
Nel frattempo Dovizioso ha guadagnato qualche posizione: a sei giri dalla fine della gara è quarto, dietro a Barbera, Nieto e Gadea e davanti a Bautista, Locatelli e Borsoi. Il passaggio successivo è in zona podio e ad un giro dalla fine è secondo, davanti a Bautista, Nieto, Gadea e Locatelli. Fosse possibile Dovizioso cercherebbe anche di attaccare Barbera, ma il vantaggio dello spagnolo è di poco più di un secondo. Troppo anche per il campione del mondo.
Ora il mondiale è veramente finito. La prestazione di Barbera porta anche il quinto titolo mondiale costruttori ad Aprilia che comanda la classifica con 329 punti, 28 più della Honda.

Sito web realizzato da After S.r.l.