Ha dovuto impegnarsi, anche se avrebbe preferito essere a casa, nell’ultima
prova del mondiale, Valentino Rossi. Sete Gibernau, infatti, ha fatto
vedere subito che non avrebbe fatto una passeggiata centrando la pole
provvisoria.
Valentino ha replicato, ma non l’ha fatto con piacere, perché
la pista non gli piace e il circuito di Valencia è un serpente
arrotolato che può mordere, al via del Gran Premio, in ognuna delle
sue tre curve a destra. Quelle nelle quali, in un tracciato prevalentemente
sinistrorso, si arriva con gli pneumatici freddi. E poi il mondiale è
assegnato, perché combattere?
“Alla fine, anche se mi sembra di girare in un parcheggio, è
pur sempre un altro Gran Premio - si è lamentato Rossi - certo,
dopo aver corso su piste come Sepang e Phillip Islanda, girare qui è
frustrante...”.
Il distacco fra Sete e Vale è contenuto: poco meno di tre decimi,
che comunque sono qualcosa su un tracciato di appena quattro chilometri.
Fra i due litiganti, poi, si è inserito all’ultimo istante
Makoto Tamada, le cui gomme Bridgestone paiono soffrire meno la temperatura
rigida.
“A disturbare c’è anche il vento, che ti sposta la
moto quando si impenna. E poi non sono soddisfatto nemmeno del nuovo motore,
quello con i quattro scarichi liberi separati: è meno dolce. Se
non riuscirò a metterlo a posto in tempo correrò con la
vecchia moto”.
Decisamente più carico di Valentino, Gibernau, nonostante abbia
già girato nel primo giorno di prove a due decimi dal record di
vale, si è detto convinto di poter migliorare. Una speranza, questa,
legata sopratutto all’evoluzione della situazione atmosferica.
Piuttosto ieri è apparso in gran forma Troy Bayliss che, appena
licenziato dalla Ducati, ha messo la sua Desmosedici davanti alla Honda
di Biaggi, facendo meglio anche del compagno di squadra, Capirossi. Bene
ha anche girato, galvanizzato dalla riconferma della Suzuki, John Hopkins,
ottavo alle spalle di Colin Edwards, con la testa già alla Yamaha
del prossimo anno.
Pedrosa a caccia del “marche” per la Honda
Il mondiale marche, in bilico fra Honda e Aprilia, è fortemente
a rischio per la casa italiana, visto che il neoiridato della categoria,
Daniel Pedrosa, ha fatto il miglior tempo, rifilando quattro decimi a
Porto.
Alex De Angelis, con il terzo tempo, conferma di essere vicino...ma non
abbastanza visto che al termine del primo turno di prove ufficiale si
è ritrovato ad otto decimi, mentre in crescita appare Aoyama, con
la seconda Honda ufficiale.
Come sempre in gran forma Franco Battaini, quinto tempo, il migliore dei
privati in pista, forse galvanizzato dall’offerta di portare in
pista nel 2005 la WCM V-6.
L’italiano ha fatto meglio di Randy De Puniet, in calo, come le
sue quotazioni in MotoGP.
Passaggio di categoria anche per Toni Elias, con la Yamaha nel team Tech
3, ma prestazioni non eccelse. Destino, questo, nel quale è accomunato
anche il torinese Rolfo, addirittura decimo tempo, ma in trattative con
D’Antin per debuttare con la Desmosedici 2004 il prossimo anno.
Lorenzo, la prima fila provvisoria è di casa.
Jorge Lorenzo, Sergio Gadea e Pablo Nieto: se non fosse per l’intromissione
del Campione del Mondo Andrea Dovizioso, sarebbe festa grande per gli
spagnoli del Gp di Valencia.
A dirla tutta ci ha provato fino alla fine anche Hector Barbera a stare
nella prima fila provvisoria, ma alla fine ha dovuto desistere incalzato
da Talmacsi, strepitoso con una Malaguti che durante l’anno non
ha certo brillato e in scia di Nieto, a secco di risultati importanti
e alla ricerca di una affermazione almeno in casa. La concorrenza spagnola
è poi quella che ha giurato a Dovizioso, che ha dichiarato di voler
stravincere, di fargli fare brutta figura, almeno una volta nell’anno.
Ecco dunque che Lorenzo, già accasato a quanto si dice con il
Team Fortuna Honda nella 250 per il 2005 al fianco di Barbera, ha staccato
con la sua Derbi un 1.40.881, ancora poco al di sopra del record fatto
segnare da Stoner due anni fa. In questo panorama di cavallini ruggenti
qualche apprensione la manifestano in Aprilia. A Noale aspettano il 23°
titolo mondiale da appendere in bacheca, quello costruttori di quest’anno
nella ottavo di litro. Basta un 13° posto domenica, ma sembra che
Derbi, Honda e KTM non abbiamo tutte le intenzioni di far stappare questa
bottiglia ai veneziani.
Soffrono Locatelli e Giansanti, rispettivamente in 12° e 16°
posizione, per loro la giornata di domani sarà decisiva per ottenere
qualcosa di più in vista del 2005. Sorride Simone Corsi, in 10°
posizione. Non è il massimo ma è meglio del solito, per
il pilota romano che l’anno prossimo farà la punta di diamante
del team 3C ex Seedorf in coppia con lo spagnolo Alvaro Bautista.