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L'assetto ad Assen Nonostante le curve siano veloci e fluide ed i tempi sul giro siano in media veloci, una potenza massima esagerata non è un fattore determinante ad Assen. Un’erogazione progressiva ed una risposta all’apertura del gas lineare sono gli ingredienti essenziali. E fondamentale è un buon assetto su questo circuito che, più di qualsiasi altro nell’attuale calendario della MotoGP, riproduce le caratteristiche di una vera e propria strada. Il circuito di Assen richiede al pilota un controllo perfetto della manopola del gas nei numerosi punti in cui il circuito non è perfettamente piatto. Allo stesso tempo, è necessario che le sospensioni siano in grado di affrontare questi continui cambi pendenza e un telaio che unisca una buona stabilità ad una massima agilità alle alte velocità. Per evitare lo “schiacciamento” del posteriore sotto le sollecitazioni dell’accelerazione, la molla posteriore sarà regolata in modo più rigido, alterando, in questo modo, l’usuale equilibrio tra anteriore e posteriore. Per affrontare le imperfezioni del fondo e per quelle zone in cui è necessario frenare in modo violento, la sospensione anteriore avrà una regolazione più morbida di quella posteriore. Una modifica recente al tracciato ha aggiunto un’ulteriore complicazione alla ricerca della migliore messa a punto. La curva Duikersloot, che, due anni fa, è stata resa più stretta e portata all’interno per aumentare lo spazio di fuga nell’eventualità di una caduta, si trova ora con una pendenza opposta a quella della maggior parte delle altre curve e questo potrebbe prendere di sorpresa i piloti. Anche le prestazione dei pneumatici sono fondamentali ad Assen. Le
pendenze delle curve aiutano ad avere una buona aderenza nella maggior
parte dei casi e, grazie al fatto che l’asfalto offre un buon
grip senza essere eccessivamente abrasivo, Assen non è una pista
particolarmente difficile per la scelta dei pneumatici. Tuttavia, la
gomma anteriore è particolarmente importante perché l’entrata
in curva avviene sempre a velocità molto elevate. La frenata
arriva frequentemente fino al vertice della curva in modo da diminuire
la velocità invece che ridurla violentemente, per far sì
che l’uscita sia altrettanto veloce e la moto resti stabile. |
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