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L'assetto ad Assen
Il decennale successo e la popolarità della gara di Assen sono in parte dovuti alla sua capacità di modernizzarsi senza perdere minimamente la sua personalità ed attrattiva. Nato come circuito cittadino lungo 28km, è stato accorciato nel 1955 e poi nuovamente nel 1984 quando è anche stato allargato. In qualche modo Assen può essere considerata la prima generazione degli attuali circuiti della MotoGP ed è il più lungo di quelli attualmente utilizzati (6.027 metri). Con 23 curve e molti altri cambi di direzione minori, è senza dubbio la gara più “cerebrale” per squadre e piloti.

Nonostante le curve siano veloci e fluide ed i tempi sul giro siano in media veloci, una potenza massima esagerata non è un fattore determinante ad Assen. Un’erogazione progressiva ed una risposta all’apertura del gas lineare sono gli ingredienti essenziali. E fondamentale è un buon assetto su questo circuito che, più di qualsiasi altro nell’attuale calendario della MotoGP, riproduce le caratteristiche di una vera e propria strada.

Il circuito di Assen richiede al pilota un controllo perfetto della manopola del gas nei numerosi punti in cui il circuito non è perfettamente piatto. Allo stesso tempo, è necessario che le sospensioni siano in grado di affrontare questi continui cambi pendenza e un telaio che unisca una buona stabilità ad una massima agilità alle alte velocità.

Per evitare lo “schiacciamento” del posteriore sotto le sollecitazioni dell’accelerazione, la molla posteriore sarà regolata in modo più rigido, alterando, in questo modo, l’usuale equilibrio tra anteriore e posteriore. Per affrontare le imperfezioni del fondo e per quelle zone in cui è necessario frenare in modo violento, la sospensione anteriore avrà una regolazione più morbida di quella posteriore.

Una modifica recente al tracciato ha aggiunto un’ulteriore complicazione alla ricerca della migliore messa a punto. La curva Duikersloot, che, due anni fa, è stata resa più stretta e portata all’interno per aumentare lo spazio di fuga nell’eventualità di una caduta, si trova ora con una pendenza opposta a quella della maggior parte delle altre curve e questo potrebbe prendere di sorpresa i piloti.

Anche le prestazione dei pneumatici sono fondamentali ad Assen. Le pendenze delle curve aiutano ad avere una buona aderenza nella maggior parte dei casi e, grazie al fatto che l’asfalto offre un buon grip senza essere eccessivamente abrasivo, Assen non è una pista particolarmente difficile per la scelta dei pneumatici. Tuttavia, la gomma anteriore è particolarmente importante perché l’entrata in curva avviene sempre a velocità molto elevate. La frenata arriva frequentemente fino al vertice della curva in modo da diminuire la velocità invece che ridurla violentemente, per far sì che l’uscita sia altrettanto veloce e la moto resti stabile.

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