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Rossi e Checa, la Yamaha detta legge ad Assen Ha fatto tutto in un’ora Valentino Rossi. E’ negli unici
sessanta minuti di asfalto asciutto il campione del mondo non ha fallito,
strappando la pole a Sete Gibernau. Non è stato, il suo, però,il
giro isolato del Fenomeno: il secondo miglior tempo, alle sue spalle,
infatti, è andato al suo compagno di squadra, Carlos Checa, mentre
Marco Melandri ha centrato il quarto tempo alle spalle dello spagnolo
della Honda che è rimasto aggrappato alla prima fila. Porto lancia l’Aprilia in Olanda Forse è stata la festa argentina di venerdì sera, con tanto
di musica ed asado a caricare Sebastian Porto. Forse. Ma forse dietro
la ritrovata grinta del pilota della Repsol c’è una familiarità
di guida con l’Aprilia che Sebastian non riusciva ad avere, l’anno
passato con la Honda. Il risultato è stata la pole position con
la quale Porto ha fermato il ragazzino terribile della 250, Daniel Pedrosa,
sempre più insidioso in ottica iridata. Alle spalle dei due, comunque,
c’è sempre il leader del mondiale, Randy de Puniet, sempre
concentrato nonostante le voci di mercato che lo riguardano. La seconda volta di Stoner Quando c’è da tirare, e le condizioni sono difficili, Casey
Stoner (una vittoria, a Valencia, l’anno scorso) non si tira indietro.
L’ha dimostrato ieri, il pilota australiano, centrando la seconda
pole della carriera davanti a Pablo Nieto. Andrea Dovizioso, comunque,
è lì dove deve essere, in prima fila, con il terzo tempo,
davanti a Jenkner, mentre Roberto Locatelli, senza troppi rischi, ha fatto
segnare la quinta miglior prestazione meritandosi la seconda fila, la
medesima nella quale si è piazzato, dietro ad Ui, Jorge Lorenzo,
l’unico pilota capace, fino ad oggi, di far andare come Dio comanda
la Derbi-Gilera. I suoi compagni, infatti, sono tutti in fondo alla classifica:
Lai 27°, Rodriguez 29° e Perugini addirittura 32°, lui che
era un mago della pioggia, addirittura alle spalle della sedicenne Marketa
Janakowa: a Sutri non glielo perdoneranno.
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