venerdì 25/6/2004
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Rossi e Checa, la Yamaha detta legge ad Assen

Ha fatto tutto in un’ora Valentino Rossi. E’ negli unici sessanta minuti di asfalto asciutto il campione del mondo non ha fallito, strappando la pole a Sete Gibernau. Non è stato, il suo, però,il giro isolato del Fenomeno: il secondo miglior tempo, alle sue spalle, infatti, è andato al suo compagno di squadra, Carlos Checa, mentre Marco Melandri ha centrato il quarto tempo alle spalle dello spagnolo della Honda che è rimasto aggrappato alla prima fila.
Un successo di squadra, dunque, quello ottenuto dalla Yamaha ad Assen e, assieme, una dimostrazione di grande debolezza della Honda, visto che la seconda RC211V, quella di Barros, è stata superata anche dalla Kawasaki di Nakano, quinto davanti a Roberts che ha utilizzato il nuovo motore Suzuki.
Sulle prestazioni delle Honda nel GP d’Olanda, in realtà, ci sarebbe da stendere un velo pietoso visto che Max Biaggi è riuscito a malapena a saltare sul treno della terza fila, con il 12° tempo, superato anche dal compagno di squadra Tamada (8°).
Se Sparta piange, Atene non ride. La Ducati, infatti, ha piazzato la sua prima moto in ottava posizione…ma è stata quella di Xaus, che si è messa alle spalle la Desmosedici di Bayliss e Capirossi, entrambi in quarta fila.
Nei ranghi, cioè quart’ultimo, è rientrato, sull’asciutto, Michel Fabrizio, ma mettendosi dietro entrambe le Proton e rifilando più di due secondi al compagno di squadra, Burns.

Porto lancia l’Aprilia in Olanda

Forse è stata la festa argentina di venerdì sera, con tanto di musica ed asado a caricare Sebastian Porto. Forse. Ma forse dietro la ritrovata grinta del pilota della Repsol c’è una familiarità di guida con l’Aprilia che Sebastian non riusciva ad avere, l’anno passato con la Honda. Il risultato è stata la pole position con la quale Porto ha fermato il ragazzino terribile della 250, Daniel Pedrosa, sempre più insidioso in ottica iridata. Alle spalle dei due, comunque, c’è sempre il leader del mondiale, Randy de Puniet, sempre concentrato nonostante le voci di mercato che lo riguardano.
In ripresa, invece, due grandi assenti di quest’inizio di stagione: Tony Elias e Manuel Poggiali, rispettivamente 4° e 5° tempo, mentre De Angelis continua ad essere una certezza, con il suo sesto tempo davanti a Roby Rolfo.

La seconda volta di Stoner

Quando c’è da tirare, e le condizioni sono difficili, Casey Stoner (una vittoria, a Valencia, l’anno scorso) non si tira indietro. L’ha dimostrato ieri, il pilota australiano, centrando la seconda pole della carriera davanti a Pablo Nieto. Andrea Dovizioso, comunque, è lì dove deve essere, in prima fila, con il terzo tempo, davanti a Jenkner, mentre Roberto Locatelli, senza troppi rischi, ha fatto segnare la quinta miglior prestazione meritandosi la seconda fila, la medesima nella quale si è piazzato, dietro ad Ui, Jorge Lorenzo, l’unico pilota capace, fino ad oggi, di far andare come Dio comanda la Derbi-Gilera. I suoi compagni, infatti, sono tutti in fondo alla classifica: Lai 27°, Rodriguez 29° e Perugini addirittura 32°, lui che era un mago della pioggia, addirittura alle spalle della sedicenne Marketa Janakowa: a Sutri non glielo perdoneranno.
Per un pilota in crisi, un altro finalmente fuori dal tunnel: Stefano Corsi, ottavo tempo con la Honda.


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