Rossi doma Gibernau
nella “Cattedrale”
Non si è fatto sorprendere, Gibernau, al via e dalla terza posizione
è scattato in testa davanti a Rossi, Checa, Barros e Biaggi, straordinario
nello scatto dalla quarta fila, con Melandri dietro alle spalle a sua
volta seguito da Xaus, Hopkins e Capirossi.
Per sei giri le posizioni sono rimaste immutate, con Sete, Vale ed Alex
uno nella scia dell’altro, con Checa poco distante. Nel frattempo
Melandri ha superato Biaggi, che è anche nel mirino di Xaus. La
reazione di Biaggi è immediate: il Corsaro fa il giro più
veloce, mentre Marco passa anche Checa. Nel frattempo Capirossi resiste
in ottava posizione, davanti ad Hayden che a sua volta controlla Edwards.
Intanto in testa alla gara Barros, che corre il suo 200° GP lo festeggia
superando Rossi ed insediandosi in seconda posizione. Nello stesso momento
Biaggi si sbarazza di Checa ed è 5°.
Dura poco, però, Barros: il giro dopo vola in terra, così
a sette giri dalla fine la situazione è la seguente: Gibernau e
Rossi lottano in due decimi di secondo, Melandri è terzo a tre,
con Biaggi poco distante, con Checa ad un secondo, seguito da Xaus, Hayden,
Edwards e Capirossi.
Ancora un giro ed è la volta per Edwards di svegliarsi con un sorpasso
da manuale su Hayden, che replica risuperando il connazionale, ma la lotta
dura è in testa alla corsa, dove Sete e Vale iniziano a sutidarsi
in vista della volata.
E’ all’ultimo giro che Rossi fa scattare la trappola e passa
Gibernau. Dopo chiude tutte le porte, mentre alle sue spalle Melandri
fa suo il terzo posto davanti a Biaggi, Hayden ed Edwards.
Porto lancia l’Aprilia ad Assen
E’ stato subito un duello fra Porto e De Puniet, il GP d’Olanda.
L’argentino ha tentato la fuga, ma il francese si è messo
subito alle sue spalle, seguito da Elias, De Angelis, con Pedrosa in rimonta
dopo una brutta partenza, Fonsi Nieto, Rolfo, West e Poggiali.
Non si deve essere però sentito a proprio agio, Sebastian, con
Randy in scia, così dopo pochi giri lo ha lasciato passare, mentre
Pedrosa ha saltato Elias insediandosi in terza posizione, davanti allo
spagnolo e a De Angelis.
Dopo un po’ di giri alle spalle di De Puniet Porto ha ripreso l’iniziativa,
ripassando il francese e spingendo forte per accumulare un po’ di
vantaggio, mentre Pedrosa, per non far scappare la lepre ha saltato a
sua volta De Puniet, con Elias e De Angelis sempre inchiodati dietro di
lui.
A questo punto la gara aveva preso la sua fisionomia: alle spalle dei
primi cinque inseguiva, solitario, West, con un bel vantaggio su Rolfo,
Nieto e Poggiali, veramente irriconoscibile in questa prima fase del campionato.
Nessuna volata, alla fine per le prime tre piazze, con Porto solitario
all’arrivo davanti a Pedrosa ed Elias, più incisivo di De
Puniet nel rush conclusivo. Quinto chiudeva De Angelis, , con West sesto
e Poggiali settimo.
Grazie al secondo posto conquistato Pedrosa, ora, è secondo nel
mondiale con un solo punto di distacco da De Puniet (111-110), mentre
Porto è terzo a quota 88.
Lorenzo incorona la Derbi regina d’Olanda
E’ stato bravo, Locatelli, a scattare dalla seconda fila, ma subito
dietro gli si è accodato Stoner, seguito a sua volta da Lorenzo,
Kallio, Jenkner, Dovizioso, Barbera, Simoncelli, Giansanti e Pablo Nieto.
Bastano pochi giri, comunque, a Lorenzo per acciuffare la coppia di testa,
mentre il resto del gruppetto dopo sei giri ha già due secondi
e mezzo di distacco. Troppi. Così se ne occupano Kallio e Dovizioso
di ricucire lo strappo ed al 10° giro sono di nuovo sette i piloti
in fila uno dietro l’altro.
Nel frattempo la testa della corsa è passata a Lorenzo, controllato
sempre da Locatelli e Stoner, con Dovizioso quarto, davanti a Kallio e
Jenkner, mentre Nieto, Barbera, Simoncelli e Giansanti inseguono nel secondo
gruppo.
Purtroppo Kallio si ferma lungo il percorso tradito dal motore, ma alla
lotta a coltello dell’ultimo giro arrivano comunque in quattro:
Locatelli, Lorenzo, Dovizioso e Stoner. Inutile dire che il quartetto,
nella tornata conclusive, ne fa di tutti i colori, ma chi, ad Assen, sembra
disposto a rischiare più di tutti, questa volta, è Jorge
Lorenzo che più che frenare, lascia i freni e brucia in volata
Locatelli, mentre Dovizioso cede anche a Stoner. In testa al mondiale,
in ogni caso, c’è ancora lui, con 109 punti, seguito da Locatelli
a 93 e Barbera e Stoner a 84. Il mondiale, decisamente, è ancora
apertissimo
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