Gibernau, Biaggi e Barros
firmano la vendetta della Honda
La pioggia, ancora prima che il "fattore campo", ha regalato
la prima vittoria della stagione a Sete Gibernau, che sul bagnato ha replicato
davanti a Max Biaggi il successo ottenuto l'anno scorso nel GP d'Olanda.
Non è stata una corsa facile per entrambi visto che hanno sempre
viaggiato l'uno nella scia dell'altro, annientando letteralmente I diretti
avversari che sono giunti staccati di quasi un minuto. Che avrebbe vinto
lo spagnolo lo si è capito solo negli ultimissimi giri quando,
dopo un Gran Premio corso su ritmi record, Sete ha piazzato un paio di
tornate assassine sul piede dell1.54 con le gomme finite debellando la
resistenza residua del Corsaro.
Per Rossi, che ha chiuso al quarto posto alle spalle anche di Alex Barros,
è stata una gara difficilissima. Partito bene dalla pole, ma sopreso
da Gibernau, è stato poi infilato anche da Marco Melandri, buon
terzo fino al 20° giro quando, fidandosi troppo dell'aderenza dell'asfalto,
è finito in terra.
A Jerez, nonostante le buone indicazioni della vigilia e del warm-up,
comunque, la Yamaha è apparsa ancora una moto difficile da guidare,
tanto che Valentino ha avuto bisogno di tutta la sua abilità quando,
al 12° giro, la M1 è stata sul punto di sbalzarlo in terra.
Al quinto posto, dopo un lungo inseguimento, è arrivato Nicky Hayden,
mentre Checa, autore di un bell'avvio, gli è arrivato alle spalle.
Da segnalare la bellissima gara di Michel Fabrizio, 10° nonostante
un'uscita di pista, dietro ad Edwards, Roberts e Nakano.
Non hanno finito la gara per caduta, Byrne (al primo giro) e Bayliss mentre
Hodgson si è fermato lungo la pista. Una giornata da dimenticare
per la Ducati con capirossi addirittura 12° alle spalle di Abe.
Rolfo mago della pioggia
Ha perso subito due dei possibili protagonisti, la 250. Tradito dalla
pista allagata, infatti, è finito subito in terra Manuel Poggiali,
mentre pochi giri dopo, mentre inseguiva Rolfo, autore di una bellissima
partenza, assaggiava l'asfalto anche Pedrosa. In terra, quasi subito finiva,
anche Aoyama.
Senza due avversari importanti come l'italiano e lo spagnolo, Roby, sempre
veloce sotto la pioggia, si manteneva al comando del Gran premio, davanti
a De Puniet e Battaini, fintantochè anche IronFrank finiva in una
via di fuga.
A questo punto Rolfo proseguiva la sua gara di conserva, limitandosi a
controllare un arrendevole de Puniet, mentre in terza posizione si installava
West, un altro che sul bagnato ci sa fare.
Nell'ultimo giro Fonsi Nieto saltava l'australiano, riuscendo a salire
sul podio. In quinta posizione chiudeva invece Debon, davanti a De Angelis.
Simoncelli ringrazia Stoner
Ha buttato via una gara vinta, Casey Stoner, non smentendo la sua
fama di pilota veloce, ma troppo poco calcolatore. Dopo essere infatti
scattato al comando, sotto la pioggia, ed aver preso la testa del Gran
Premio fin dal primo giro, l'australiano è stato tradito da una
pozza d'acqua a due giri dalla fine.
Sembrava corresse su di un'altra pista, Stoner, nel GP di Spagna, ma alla
fine tanta impetuosità non ha pagato, visto che il risultato è
stato raccolto da Simoncelli, che ha fatto una gara più accorta.
Dopo aver infatti inseguito nella prima parte alle spalle di Barbera e
Jenkner (vittima, quest'ultimo, di un fuoripista dal quale è uscito
miracolosamente in piedi), il 17enne di Cattolica ha tagliato per primo
il traguardo contenendo nell'ultima tornata il ritorno di Jenkner, che
ha chiuso davanti a Barbera. Stoner, riuscito in qualche modo a ripartire,
grazie al grande vantaggio accumulato sino al momento dell'incidente,
ha portato comunque a casa un quinto posto alle spalle del vincitore del
GP di Welkom, Dovizioso. Roberto Locatelli, dominatore fino al penultimo
giro del GP del Sudafrica, ha invece concluso in ottava posizione, alle
spalle anche di Ballerini ed Ui.
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