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l'intervista ad Daijiro Katoh - 19/07/2001
Katoh: io come Biaggi e Rossi

Se Valentino è stato definito il ragazzo delle meraviglie per le sue imprese in 500, Katoh merita di essere nominato il ragazzo dei record. Se si compara infatti la progressione del giapponesino coi piloti che hanno vinto il Campionato della 250 dal 1993, anno in cui il corrente sistema di punteggio è entrato in vigore, Daijiro supera nettamente tutti i record. Coloro che si avvicinano di più ad un tale livello di prestazioni sono proprio i due italiani (leggi Biaggi e Rossi) che stanno agguerritamente lottando per il titolo della 500. Biaggi nel '96, anno in cui si è laureato per la terza volta campione della quarto di litro, nella prima metà del Campionato aveva vinto 5 gare, terminando la stagione di 15 GP con 274 punti; mentre Rossi, che nel '99 ha riportato 4 successi dopo 8 gare dall' inizio, è diventato campione del mondo con 309 punti. Il risultato del confronto salta subito all'occhio: se il pilota del team Telefonica MoviStar Honda continuerà a salire sul podio con la stessa frequenza con cui ci è riuscito da inizio stagione, avrà la possibilità di stabilire un nuovo esaltante record: finire il Campionato con 322 punti.

Chi lo conosce bene, però, sa che Daijiro Katoh non fa troppo caso alle statistiche. Anzi, quasi come quando si infila il casco ed entra in pista, resta abbastanza freddo davanti ai numeri. Il venticinquenne giapponese preferisce rimanere concentrato ad ogni gara e dare il meglio di sé sempre, perché il suo scopo è solo uno: vincere.

"Dal ricordo che ho dall'anno scorso questo tracciato mi piace" ammette Katoh pensando al Sachsenring " ma ho saputo che è un po' cambiato, quindi staremo a vedere se da venerdì continuerà a piacermi oppure no" scherza il portento giapponese del team Telefonica MoviStar Honda.
"Alla fine, che sia un circuito facile o difficile non ha molta importanza" questo il pensiero di Daijiro - perché noi siamo comunque qui per trovare una buona messa a punto per la gara di domenica e lottare ancora per la vittoria.

A vederlo potrà anche sembrare solo un ragazzino, ma di sicuro in testa e in cuor suo ha già dei grandi "progetti".

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