il
fatto 21/07/2001 - giorno di pole
Biaggi costringe Rossi in difesa
Al mattino, vedendo la pioggia bagnare il circuito, Max Biaggi aveva
pensato che non avrebbe dovuto faticare troppo per conservare la pole.
Nel pomeriggio, con l'asfalto nuovamente asciutto, il Corsaro ha invece
dovuto faticare le proverbiali sette camicie per confermarsi il più
veloce. Ci è riuscito a tre minuti dalla fine quando, scavalcato
da Nakano e Barros e davanti al compagno di squadra, Carlos Checa -
in prima fila comunque - ha tirato fuori dal cappello a cilindro due
giri veloci da record, cogliendo la 44esima pole della carriera.
Se si osservano i tempi si capisce in ogni caso che il GP di Germania
non sarà una gara facile: la prima fila è racchiusa in
appena due decimi, la seconda, dove si trova Loris Capirossi, 7°,
assieme a Jacque, McCoy ed Abe in sette, mentre Valentino Rossi che
nemmeno nell'ultimo turno ha trovato l'assetto giusto per far volare
la sua NSR 2001 per la prima volta quest'anno senza nemmeno la scusa
di una caduta è rimasto attardato e sarà costretto a partire
dalla terza fila con l'11° tempo ad oltre otto decimi dalla pole.
E' apparso preoccupato Rossi che ha detto: correrò in difesa.
Di lui, al Sachsenring, hanno fatto meglio anche Roberts e Gibernau
con la Suzuki.
E' stata veramente una giornata negativa, questa, per le Honda ufficiali
dell'HRC. Se infatti Vale non ha mai trovato il guizzo e la stabilità
per arrischiare un giro veloce, l'ex iridato Criville ha fatto anche
di peggio. Alex, infatti, nel turno conclusivo è caduto ben due
volte, rimanendo comunque in quindicesima posizione e se la prima scivolata
è stata determinata da una incomprensione con Capirossi (lo spagnolo
l'ha toccato dopo aver chiuso una curva senza averlo visto), nella seconda
ha fatto tutto da solo volando via a 190 Kmh e riportando una commozione
cerebrale che mette in forse la sua partecipazione alla gara. In terra,
ma senza conseguenze, sono finiti anche Barros, Stigefelt e Vincent.
Harada e Melandri piegano Katoh
Se nella 500 Biaggi è stato costantemente il più veloce,
solo nell'ultimo turno Tetsuya Harada, in difficoltà nelle prove
di venerdì, è riuscito a strappare la pole al compagno
di squadra Melandri, determinatissimo su di un tracciato a lui favorevole.
La coppia dell'Aprilia, separata da pochi decimi, è stata questa
volta superiore all'apparentemente invincibile Katoh che non è
sembrato particolarmente a suo agio al Sachsenring. Strano perché
la sua bicilindrica lamellare dovrebbe avere una erogazione migliore
di quella del motore a disco rotante dell'Aprilia che in Germania, invece,
ha piazzato in prima fila, proprio dietro a Daijiro, l'irlandese McWilliams
che corre con una placca avvitata sulla clavicola operata.
Potrebbe dunque iniziare su questa pista la rimonta di Harada, così
come la rinascita di Melandri, anche perché in seconda fila i
distacchi iniziano a diventare consistenti. Fonsi Nieto, quinto tempo,
è staccato di oltre sette decimi dalla pole, mentre Rolfo, settimo
dietro anche a Porto, è a quasi un secondo, mentre Locatelli,
ancora dolorante per la recente frattura alla scapola, ha preso un secondo
e tre decimi. Così come nella 500 molte le cadute anche nella
250, le più spettacolari quelle di Matsudo ed Alzamora.
La prima volta di Max Sabbatani
La 125, da sempre, è la cilindrata delle sorprese. Nulla di strano,
dunque, che a fare la prima pole della carriera, al Sachsenring, sia
stato Max Sabbatani, il più piccolo (è alto un metro e
mezzo) e leggero (38,5 Kg) pilota del motomondiale.
Alla guida della sua Aprilia, di cui dice cose favolose, il pilota forlivese
ha strappato il giro veloce sul filo di lana al ritrovato Simone Sanna,
autore di una prima parte di stagione disastrosa, rispetto alle aspettative.
La prima fila è stata poi completata da Lucio Cecchinello e Manuel
Poggiali. Quattro italiani alla guida di quattro moto italiane, se vogliamo
considerare tale il clone Derbi.
Alla fine dei giochi, comunque, il risultato è che il principale
sfidante di Poggiali, Toni Elias, sarà costretto a partire dalla
seconda fila, con il quinto tempo, mentre l'arrembante Steve Jenkner,
anche lui per breve tempo in pole, è stato fermato da una caduta
e partirà con il sesto tempo. In terra, e duramente, è
finito anche il simpatico Nobby Ueda, nono alle spalle di Gino Borsoi
e Youichi Ui, anch'egli vittima di una caduta. Ancora problemi anche
per la Italjet: Scalvini e Perugini hanno chiuso in 20esima e 22esima
posizione.