Checa più veloce
di Rossi Esageravano, giovedì, dopo un turno di prove ufficiali,
i piloti della MotoGP, profetizzando il tempo della pole.
Il giro grazie al quale Carlos Checa ha messo dietro tutti i suoi colleghi
– 1.58.988 - migliora infatti solo di circa due secondi e mezzo
il record precedente di Rubens Xaus, 2.01.309, segno che l’asfalto,
dopotutto, non si è velocizzato più di tanto.
Anche nel turno conclusivo, infatti, si sono visti diversi “dritti”,
anche Rossi si è esibito, segno dell’impegno profuso su un
tracciato ancora sporco fuori dalla traiettoria ideale.
Il primo ad abbassare il tempo dello spagnolo della Ducati D’Antin
è stato Barros, quindi Edwards è stato a lungo il più
veloce, prima di cedere lo scetto, brevemente, a Rossi ed infine al suo
compagno di squadra, Carlos Checa.
Una pole, la sua, che ha più di un significato, ed il primo che
ci viene in mente, oltre ad una discreta maturità raggiunta dalla
Yamaha, è che Carlos è uno dei (molti) piloti in cerca di
un manubrio per il prossimo anno.
Non è un caso, infatti, che alle sue spalle si sia qualificato
Barros, mentre Gibernau, che ha chiuso la prima fila, pare tornato finalmente,
grazie all’uso della vecchia Michelin anteriore, quello di metà
stagione.
Un po’ in difficoltà, invece, come hanno testimoniato i suoi
numerosi svarioni, Valentino Rossi, che ha centrato solo l’8°
tempo e partirà dalla terza fila alle spalle anche di Hayden, Nakano,
sempre sorprendente, Capirossi, che ha guidato come sempre oltre le righe
e Xaus, tornato fra i ranghi.
Peggio di lui, comunque, ha fatto Max Biaggi i cui box, ormai, hanno la
palma di specialisti nel farlo rientrare in pista a tempo scaduto. Un
bell’orologio sul muro, in questi casi, vale più di un pezzo
speciale dell’HRC.
Problemi ancora per Melandri, che si è impegnato, senza riuscire
però a fare meglio del 16° tempo.
Porto tiene a freno Pedrosa Va forte su qualunque pista Daniel Pedrosa, ma sul nuovo circuito
del Qatar ha dovuto accettare di prendere mezzo secondo da uno dei suoi
rivali nella corsa al titolo, Sebastian Porto.
Forse galvanizzato dalla presenza del suo connazionale, Gabriel Batistuta,
l’argentino è stato imprendibile anche per il talentuoso
spagnolo ed ha regalato all’Aprilia la pole. La casa veneta, comunque,
ha festeggiato anche il terzo tempo di Alex De Angelis, sempre più
incisivo in prova e che ora ha bisogno solo di trovare la giornata giusta
in gara, mentre De Puniet ha sfruttato la sua proverbiale regolarità
e partirà anche lui in prima fila.
Chi ha leggermente deluso, invece, è stato Toni Elias, che con
la seconda miglior Honda si p è fermato ad un secondo e sei decimi
dalla pole, girando praticamente con gli stessi tempi del compagno di
marca, Aoyama.
Una nota di merito, invece, va a Franco Battaini, ancora una volta il
miglior privato dell’Aprilia.
Lorenzo beffa Dovizioso La prima pole del GP del Qatar l’ha centrata Lorenzo, con
la Derbi, nonostante l’impegno di Dovizioso, che ha portato la sua
Honda a meno di tre decimi dalla moto italo-iberica.
Il terzo tempo di Jenkner ed il quarto di Stoner, poi, fanno sì
che siano ben quattro le marche rappresentate in prima fila: Derbi-Honda,
Aprilia e KTM.
Roberto Locatelli, che aveva espresso giudizi positivi sul nuovo circuito,
scatterà dunque dalla seconda fila, con il quinto tempo e con un
distacco importante: poco più di un secondo. Il risultato di un
piccolo errore: non ha fatto in tempo a montare la gomma morbida da qualifica.
Dietro di lui Pablo Nieto e Marco Simoncelli, in costante crescita.
Un po’ in difficoltà, invece, Simone Corsi, 11°, dietro
a Mika Kallio, Giansanti e Simon.
Non si è fatta invece lo sperato regalo di compleanno (ha compiuto
17 anni) Marketa Janakova, rimasta fuori dai tempi con il suo 2.19.184,
oltre nove secondi dalla pole.