Gibernau e l'errore di Rossi riaprono il mondiale
Checa è il migliore a scattare, seguito da Gibernau, Xaus, Nakano,
Barros, Edwards, Capirossi e Rossi, partito benissimo dall'ultima fila
dello schieramento, al contrario di Biaggi che transitava 18esimo al termine
del primo giro.
Un avvio emozionante, reso ancora più coreografico dalla rottura
del motore della Kawasaki di Nakano al terzo giro, che spargeva una cortina
fumogena dalla sua terza posizione prima di arrestarsi a bordo pista.
Intanto, guidando da Fenomeno Rossi recuperava posizioni su posizioni:
al 5° giro era già quarto, in scia a Edwards, che seguiva a
sua volta Checa e Gibernau in testa. Per arrivare lì, poco prima,
Vale aveva spintonato Barros mandandolo largo, scusandosi subito dopo.
Troppi rischi, comunque, ed infatti subito dopo perdeva il controllo della
sua M1 salendo su di un cordolo e finendo lungo disteso fra una curva
e l'altra.
Un errore che, di fatto, riapriva il mondiale. Poco dopo fineva in terra
anche Aoki.
Intanto però la gara andava avanti. Gibernau era sempre in testa,
seguito da Edwards che aveva passato Checa, quindi in quarta posizione
si era installato l'arrembante Xaus, seguito a distanza da Biaggi, anche
lui in forte rimonta. Nel frattempo, si ritiravano Hodgson, McWilliams,
Melandri ed anche Capirossi, autore di un coreografico dritto.
Gara finità? No, perchè Edwards teneva sotto pressione il
compagno di squadra, mangiandogli decimi ad ogni giro, mentre nelle posizioni
di media classifica Barros raggiungeva e superava Biaggi, guadagnandosi
la quinta piazza.
A due giri dalla fine un altro colpo di scena: la Yamaha di Checa si ammutoliva,
lanciando Xaus (con la vecchia Desmosedici) sul podio.
Porto, vittoria per Batistuta
Lo aveva detto subito dopo le prove che avrebbe provato a vincere per
far piacere al connazionale Gabriel Batistuta, Sebastian Porto, ed è
stato di parola.
Il suo quarto successo stagionale l'ha costruito fin dal via, quando si
è involato in compagnia di Daniel Pedrosa, scavando subito un piccolo
vantaggio sui suoi inseguitori.
Fra questi subito in luce De Angelis, Battaini ed Aoyama. Purtroppo il
sanmarinese perdeva un pesetto di bilanciamento del cerchio anteriore
che, sparato via, gli forava il serbatoio costringendolo al ritiro. La
lotta così si accendeva fra il miglior privato, IronFrank, ed il
collaudatore della Honda, che aveva la meglio. nel frattempo cadeva Randy
De Puniet, mentre cercava di riguadagnare terreno sui migliori.
Quinto chiudeva Fonsi Nieto, quindi un demotivato Toni Elias, seguito
da un opaco Roby Rolfo.
Lorenzo e Dovizioso, arrivo col fotofinish
Se la sono giocata dall'inizio, la gara, Lorenzo, Bautista e Dovizioso.
Al via non aveva perso Stoner scattato davanti a Dovizioso, Lorenzo, Baustista,
Jenkner, Kallio e Corsi, mentre Locatelli rimaneva al palo.
Poco dopo Bautista passava al comando, seguito da Lorenzo e Dovizioso,
con Stoner che ha iniziato a perdere terreno fino a ritirarsi all'8°
giro.
A questo punto fra i tre, era guerra aperta, con continuio sorpassi e
controsorpassi, a rischio, perché fuori dalla traiettoria pulita,
finché Bautista commetteva un errore perdendo un po' di terreno.
Fuori lui il pilota della Derbi e quello della Honda procedevano l'uno
dietro all'altro finché Dovizioso cercava il colpaccio finale uscendo
dalla scia dell'avversario proprio in vista del traguardo, che i due tagliavano
affiancati.
Li divideva solo il fotofinish che regalava la vittoria alla Derbi. Terzo
chiudeva Bautista, quindi Kallio, Lai, Nieto. Locatelli, 20° era fuori
dai punti.
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