l'assetto - 28/10/2003
L'assetto a valencia
Il circuito di Valencia ha curve con una pendenza positiva ed un fondo
abrasivo, tuttavia, l'andamento ondulato del circuito, le curve da stop-and-go,
le cunette e il disegno stretto e pieno di curve aumentano la possibilità
di cadute dovute alla perdita dell'anteriore. Per ottenere la massima
confidenza dall'anteriore si cerca di alzare leggermente l'anteriore
rispetto a quanto utilizzato sugli altri circuiti e abbasserà leggermente
il posteriore. Questo dovrebbe garantire una stabilità in frenata ed
un anteriore affidabile in tutta la transizione in curva. Le forcelle
saranno regolate in modo da utilizzare tutta la loro corsa in modo da
non compromettere troppo l'agilità della moto. Un errore comune è quello
di concentrarsi troppo sull'agilità caricando troppo l'anteriore con
una geometria troppo aggressiva. L'esperienza ha dimostrato che questo
può solo portare ad una diminuzione del feedback dall'anteriore e, di
conseguenza, ad una diminuzione della sensazione di guida in generale.
Con una moto più stabile, il pilota si sente più sicuro e, di conseguenza,
è nella condizione migliore per produrre un migliore tempo sul giro.
Normalmente la sensazione di guida dall'anteriore si ricerca tramite
una giusta regolazione della sospensione posteriore della moto. Il movimento
della sospensione posteriore si regola in modo da offrire un'azione
lineare e si ottimizza per poter affrontare l'aumento del carico prodotto
nel momento in cui la moto esce dalle curve lente scaricando a terra
la potenza. Questo dovrebbe anche ridurre le possibilità che la moto
si impenni all'uscita delle curve. Visto che l'accelerazione è un fattore
chiave, il comportamento del motore deve essere tale da favorire un'erogazione
progressiva e un'ottima resa ai bassi e medi regimi. Questo sarà essenziale,
ovviamente più per un giro veloce che per la velocità massima.