il fatto 2/11/2003
- giorno di gare
Rossi dice addio con l'ultimavittoria
Il fulmine al via è il solito Capirossi, che brucia
Rossi, Hayden, Gibernau, Biaggi e Checa. Purtroppo l'americano commette
un errore e finisce in terra in una gara nella quale avrebbe potuto recitare
un ruolo di protagonista. Nel frattempo Rossi va al comando, braccato
subito da Gibernau che ha saltato Capirossi, mentre Biaggi ci mette qualche
giro a sbarazzarsi di Checa.
Intanto al 10° giro Gibernau passa Rossi, mentre Capirex e Max sono
ormai nella loro scia. Checa, invece, non regge il ritmo e si stacca,
inseguito a sua volta, da Barros, Edwards, Bayliss, Abe e Roberts.
Stare davanti a Valentino, però, non è semplice e Sete se
ne accorge al 13° giro, quando il Dottore gli rimette le ruote davanti.
Tirano, il pesarese e lo spagnolo e alle loro spalle Capirossi e Biaggi
faticano a tenere il passo.
Così mentre Rossi tiene a bada Gibernau, incrementando progressivamente
il suo vantaggio, Loris fa lo stesso con Biaggi, che a sua volta è
a distanza di sicurezza da Checa.
Una gara tutto sommato noiosa che termina con una lunga impennata di Rossi
che chiude, rallentando nel giro conclusivo, con meno di un secondo di
vantaggio su Gibernau e capirossi staccato di 11 secondi, mentre Biaggi
è lontano a sedici. La prima Yamaha al traguardo è quella
di Checa, quinto con un distacco pesante, oltre venti secondi. Nel 2004
il folletto di Tavullia avrà da lavorare.
Vittoria a De Puniet, titolo a Poggiali
Il miglior scatto, al via, ce l'ha DePuniet, che cerca subito la fuga
inseguito da Fonsi Nieto, Elias, Debon, Poggiali e Porto, mentre Rolfo
rimaneva invischiato e transitava in undicesima posizione.
Il francese, spingendo molto nel primo giro guadagnava un secondo sugli
immediati inseguitori fra i quali emergeva subito Elias, l'unico in grado
di reggere il ritmo. Intanto Poggiali, smaltita l'adrenalina dell'incredibile
collisione nel warm up con il tedesco Gemmel, si installava in terza posizione,
davanti a Nieto e Debon, mentre Rolfo non riusciva ad affiorare dal gruppo
e rimaneva incatenato in decima posizione, preceduto anche da Guintoli,
Porto, Matsudo e West.
Con Poggiali terzo, ma evidentemente non a caccia della vittoria, la lotta
si restringeva fra De Puniet e Elias che davano vita ad un bel duello
finché, al 21esimo giro, lo spagnolo passava il francese e prendeva
il comando della gara. Non c'erano altri cambiamento di rilievo nella
classifica che vedeva in quarta posizione Guintoli, quindi Nieto, Porto,
Rolfo e Battaini.
De Puniet, comunque, non si dava per vinto e, ripassato Elias, riusciva
nel non semplice compito di rimanergli davanti nell'ultimo giro, vincendo
una tiratissima volata, mentre Poggiali, transitando in terra posizione,
staccato di quasi tredici secondi, conquistava il mondiale della 250 con
Rolfo solo settimo, preceduto anche da Guintoli, Nieto e Porto.
Stoner ce la fa, Perugini sbaglia
Ha perso quasi subito le possibilità di difendere la sua seconda
posizione nel mondiale, De Angelis. Una caduta l'ha tolto di scena fin
dalle prime battute, mentre Barbera andava al comando della gara davanti
a Stoner, Simoncelli, Dovizioso, Bautista e Perugini.
Ben presto però Stoner prendeva l'iniziativa ed andava in testa,
seguito da Barbera e Simoncelli, mentre più staccati inseguivano
Dovizioso, Jenkner e Perugini e quindi Bautista e Giansanti.
Intanto finivano in terra Kallio, con la KTM, quindi Corsi e Ballerini,
vincitore a sorpresa del GP d'Australia. La situazione in testa alla gara,
comunque non mutava, con Stoner sempre a dirigere le danze marcato stretto
da Barbera e Simoncelli, mentre Jenkner, Perugini e Dovizioso inseguivano
staccati di circa due secondi.
La gara si concludeva in volata con un tentativo impossibile di Barbera
che, per superare Stoner finiva sul cordolo ed era costretto a chiudere
il gas, lasciando così via libera anche a Jenkner, mentre dietro
il terzetto di testa commetteva un errore anche Perugini, che andava dritto
mentre si trovava in quinta posizione. Rientrato in pista chiudeva al
13° posto, con il risultato di precipitare dalla seconda posizione
"virtuale" nel mondiale, alla quarta, alle spalle oltre che
di de Angelis, anche di Barbera.
Lucio Cecchinello, invece, chiudeva in nona posizione ed in lacrime l'ultima
gara della carriera, mentre Emilio Alzamora, anche lui deciso al ritiro,
finiva demotivatissimo in ultima posizione.
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