"Con questo
caldo è difficile fare qualsiasi cosa, figurarsi correre
in moto! Ma, per la verità, la gara è stata meno
dura del mondiale, che è stato lungo e stressante. Ho cercato
di correre come al solito, come se non ci fosse in ballo il mondiale.
All'inizio, però, non era facile mantenere la concentrazione
e dimentica il titolo. Giro dopo giro, però, ho iniziato
a prendere più confidenza e quando sono arrivato alle spalle
di Gibernau, sapevo di poter fare un ritmo migliore del suo. Per
non ripetere l'errore di Motegi, l'ho superato appena possibile,
e una volta davanti ho iniziato a spingere più forte che
potevo. Gibernau, però, non ha perso troppo terreno e ho
anche commesso un paio di errori in frenata e lui si è
avvicinato. Sono comunque riuscito a mantenere un discreto vantaggio
e vincere il titolo conquistando anche la gara è il massimo.
Adesso sono cinque mondiali e ognuno ha un gusto particolare.
Rispetto all'anno scorso, questo mi dà forse più
soddisfazione, perché c'erano tantissimi piloti forti,
molte moto competitive e il livello era piuttosto alto. Ho iniziato
bene, poi sono stato un po' sfortunato, come a Le Mans, e in altre
occasioni ho commesso qualche errore. Insomma, nella parte centrale
ho avuto una flessione, ma sia io sia la squadra abbiamo continuato
a lavorare bene: sono sempre salito sul podio e ho lottato praticamente
in ogni gara per la vittoria. Credo proprio che il titolo ce lo
siamo meritati. A vincere, fortunatamente, non ci si abitua mai,
è sempre una grande emozione anche se fatichi a rendertene
conto. La dedica del titolo è per tutta la mia squadra,
per i giapponesi e gli italiani della Honda, per chi mi sta vicino,
e, naturalmente, mia mamma e mio papà. Il GP della svolta
credo che sia stato quello di Brno. Venivo da quattro gare sfortunate
e lì ho ritrovato la concentrazione giusta. Vincere il
titolo con tanti avversari così forti è davvero
gustoso,anche se è sempre più difficile correre,
c'è una grande pressione in ogni gara. Quando ho iniziato,
c'erano solo i GP di casa così stressanti, mentre adesso
è un continuo, non mi posso muovere nel paddock. E' bello,
è una grande soddisfazione, significa che sono famoso,
ma è anche faticoso. Questa notte non ho dormito moltissimo,
i pensieri sono sempre gli stessi, anche se sapevo che era una
buona pista per giocarsi il mondiale. Ma c'è sempre la
paura che qualcosa vada male e quando questa mattina ho visto
la pioggia ho imprecato, perché ero sicuro di avere un
buon vantaggio sull'asciutto, mentre sul bagnato è sempre
un'incognita. Con la mia moto ho sempre un rapporto sentimentale,
personale e particolare: qualcuno può pensare che sono
pazzo, ma io alla moto ci parlo e mi dà gusto avere questa
relazione speciale con lei. Il mondiale è stato difficile
come me lo aspettavo, ma non credevo di riuscire a vincere sette
gare. Quando ho iniziato a correre, non pensavo al futuro e credo
che sia stata una cosa positiva, perché fino al primo mondiale
è stato proprio un gioco. Sognavo di vincere, ma non speravo
tanto. Naturalmente ci sarà sempre qualcuno che continuerà
a non credere nel mio valore, ma non si può mettere d'accordo
tutti, nella vita come nello sport, io più di così
non so cosa fare . Io do il massimo non per dimostrare di
essere il più forte, ma per provare a vincere, se poi viene
riconosciuto il tuo valore, meglio. Ho sempre cercato sfide diverse,
perché per rendere al massimo ho bisogna di imparare qualcosa
di nuovo; se uno sportivo pensa di essere il più forte
del mondo, finisce la magia. La prossima sfida è rimanere
competitivo per altri due anni. Poi si vedrà Mi piacerebbe
guidare qualcos'altro di "meccanico", ma penso di essere
portato più per qualcosa in pista, come potrebbe essere
la F.1. Ma non voglio certo essere presuntuoso, bisognerebbe prima
capire se sarei veramente in grado di guidare. E' un po' strano
vincere il mondiale nello stesso giorno di Schumacher: in fondo
abbiamo avuto due stagioni con grandi punti in comune e credo
che lui se lo sia meritato, perché ha vinto molto e nei
momenti difficile ha tirato fuori la grinta. Alla fine, quando
ho tagliato il traguardo, ispirandoci al film "Blues Brothers",
sono stato liberato di prigione e come John Belushi ho visto la
luce A Brno ero stato condannato a vincere, perché
dopo quattro gare che non riuscivo a salire sul gradino più
alto del podio si parlava di grossa crisi: adesso, credo che sia
superata ".
Gibernau, Vale è
il più forte
"Ho cercato di stare
addosso a Valentino per tutta la stagione e quando ci rendevamo
conto, in certe gare, che potevamo vincere, siamo stati molto
determinati, sia io sia la mia squadra. Valentino è il
pilota più forte e io devo congratularmi con lui; ha meritato
davvero il titolo. Voglio ringraziare la miglior squadra al mondo,
la Honda, la Michelin e il mio sponsor, che è stato grandioso.
Ci sono ancora due gare davanti e noi faremo tutto il possibile
per battere Valentino. Ben fatto anche in 125cc per Dani Pedrosa,
il nuovo campione del mondo"
Biaggi, bravo Rossi,
ho sbagliato io
"Decisamente non è
stata la mia gara migliore. La partenza è stata così
e così e la scelta della gomme non propriamente azzeccata.
Abbiamo pensato, ieri, di usare una gomma posteriore leggermente
più morbida degli altri, e già rodata. In gara però,
quando, dopo aver passato Capirossi e Checa, ho visto che non
riuscivo ad andare a prendere gli altri ho capito che sarebbe
stato meglio fare una scelta più tradizionale. Non è
andata male del tutto, fare il podio é sempre una cosa
bella, ma penso che avrei potuto giocarmela per i gradini più
alti, perché il passo l'avevo. Addirittura se fosse piovuto
non mi sarebbe spiaciuto perché con la pista umida avevo
girato bene nel warm up. Invece mi sono trovato a correre una
gara solitaria, in fondo anche un po' noiosa. Rossi è un
grande pilota. Ha fatto una stagione ad altissimo livello, caratterizzata
da costanza di risultati e tutti da podio. Forse ha fatto un po'
più di fatica dell'anno scorso,e noi cercheremo di fargliene
fare ancora di più il prossimo anno. Comunque sta vivendo
un momento d'oro. Nella vita di un pilota ci sono momenti in cui
tutto gira per il verso giusto. Lui sta vivendo uno di questi.
Ovviamente non posso dire di essere indifferente a suo "tormentone"
contrattuale. Che dire, io ancora fatico a credere che vada in
Yamaha ma, a questo punto faccio il tifo. Se questo per
me significherà avere del materiale migliore fin dall'inizio
del campionato, tanto meglio. Se così non fosse farò
del mio meglio con quello che ho, che non è comunque poco.
Adesso però mancano due gare alla fine della stagione,
e ci tengo a farle bene. La prossima è l'Australia, una
pista che mi piace tantissimo, una delle mie preferite. Cercherò
di prendermi la rivincita già lì. Però anche
se l'Australia è uno dei miei paesi preferiti non partirò
subito, ho sentito che fa un freddo cane! Rimarrò in Malesia
fino a martedì sera e arriverò a Phillip Island
solo mercoledì a mezzogiorno".
Capirossi, Rossi ha
meritato il titolo
"Ero partito molto
bene, poi ho perso qualcosa nei primi giri ma sono riuscito a
recuperare. Sapevamo di non essere al cento per cento qui, ma
la gara è andata meglio che a Motegi. Questa pista è
molto scivolosa e la moto pattinava abbastanza. Con la potenza
del motore siamo a posto ma ci manca qualcosa in trazione e non
siamo riusciti ad ottenere il miglior setting per questo circuito.
Non dobbiamo comunque dimenticare che questo è il nostro
primo anno, un anno di apprendimento, e oggi abbiamo imparato
tanto. Faccio i miei complimenti a Valentino: è stato molto
bravo durante tutta la stagione e si è meritato il titolo".
Bayliss, ho imparato
molto
"E' stata una buona
gara, ma quando sembrava che tutto stesse andando per il meglio
ho cominciato a perdere il posteriore quando aprivo il gas in
uscita di curva. Il set-up che ho scelto ha deteriorato la mia
gomma posteriore. Abbiamo imparato comunque tanto da questa gara.
Nella riunione con i mie tecnici questa sera faremo il punto sulla
gara per capire come continuare a migliorare" .
Edwards, olio sulla
ruota posteriore
"Sono partito male,
ma in gara mi stavo riprendendo, quando mi sono ritrovato con
una perdita d'olio. Il lubrificante è finito sulla ruota
posteriore facendo scivolare la moto in maniera notevole. Sono
arrivato in fondo, perché io non mi arrendo mai".
Haga, questo è
il miostile
"Questo è il
mio stile: gas al massimo e frizione lasciata di botto. Per partire
forte come ho fatto io oggi bisogna fare così. Sono stato
grintoso e aggressivo e ho lottato con la moto di Melandri. Ho
fatto una bella battaglia con staccate al limite. Tutto sommato
una buona gara".
Tamada, gomma troppo
morbida
"Bene i primi metri dopo
il via della corsa, quando lasci la frizione per scattare in avanti.
Nella fase centrale del rettilineo invece non avevo una trazione
ottimale e poi la confusione alla prima curva. Ho perso posizioni
ed ho cercato di rimontare, dopo il sorpassi di Haga e Melandri,
quando ero decimo, mi sono reso conto che non avevo più molto
da spendere. Non avevo trazione e la moto era difficile nei cambi
di direzione. Abbiamo scelto una gomma che si è rivelata troppo
morbida e si è usurata presto. Peccato, ci è mancata l'occasione
per approfondire le scelte, questa mattina pioveva. Adesso penso
a Phillip Island, che un po' conosco e dove voglio fare meglio
di oggi".
Poggiali, non sono preoccupato
affatto
"E' stata una gara
molto intensa e impegnativa, perché le condizioni erano
molto differenti rispetto alle prove. Purtroppo, non abbiamo azzeccato
la giusta scelta di gomme e questo, assieme a una brutta partenza,
ha sicuramente condizionato la mia prestazione. Fin da metà
gara faticavo a controllare la moto e ho finito con un taglio
lungo così nel pneumatico posteriore. Ma nonostante questo
sapevo di poter arrivare secondo e per questo ho attaccato fino
alla fine, anche perché non volevo perdere troppi punti
da Elias. Quando ho passato Nieto ho cercato di andare a riprendere
Toni, ma era impossibile e voglio fare i complimenti sia a lui
sia a Fonsi, perché la gara è stata bella e corretta.
Poi, fortunatamente solo dopo aver tagliato il traguardo, mi è
venuto un gran dolore allavambraccio sinistro e adesso devo
andare in Clinica Mobile. Ma sono sicuro che per l'Australia sarò
nuovamente in forma; Phillip Island è il mio tracciato
preferito e cercherò, se ci sarà la possibilità,
di arrivare davanti a Elias e chiudere ogni discorso. Ma la mia
sicurezza sono i 25 punti di vantaggio, che posso amministrare
in due gare".