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l'assetto - 9/10/2003 La prima si butta in una conca per poi riuscirne e buttarsi immediatamente in una curva a destra di 90° di raggio. Questa curva ha la tendenza a sovraccaricare l'anteriore all'entrata e il posteriore all'uscita. Un'altra curva difficile è una curva cieca a sinistra che si butta al di là di un dosso che richiede anche al più talentuoso dei piloti della MotoGP un'attenzione estrema per non perdere l'aderenza del posteriore. Quindi l'assetto ideale prevede un telaio che offra il miglior compromesso possibile. Le aree da tenere in "osservazione" sono la stabilità in frenata e l'agilità della ciclistica anche sono la pressioni di carichi importanti. Per soddisfare entrambe queste esigenze la regolazione delle sospensioni sarà tarata in modo neutrale; su regolazioni simili a quelle utilizzate a Motegi. La molla della forcella anteriore sarà un po' più rigida
con un precarico molla maggiore al fine di controllare meglio il comportamento
della moto. Per quanto riguarda l'affondo, dovrà offrire una guida più
fluida, ossia dovrà offrire un ottimo feeling e, allo stesso tempo,
dovrà permettere alla forcella di assorbire gli spostamenti dei carichi
nelle curve e nelle aree di frenata. Anche la sospensione posteriore
avrà una regolazione rigida ma fluida allo stesso tempo. Anche il motore
riveste la sua importanza, a Sepang. |
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