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l'intervista 04/04/2001
Parla il campione del mondo della 500
Roberts jr. a Suzuka: "Primo non sbagliare"

Vincere è difficile, ma continuare a farlo è un'impresa. Ne sa qualcosa Kenny Roberts junior che dallo scorso inverno si sta preparando per la stagione più importante della sua carriera: quella della difesa del titolo della 500. Suo padre riuscì nell'impresa per due volte, portandosi a casa tre mondiali consecutivi, prima di incontrare sulla sua strada Freddie Spencer.

Per Junior, forse, il 2001 sarà ancora più complicato perché i pretendekenny Roberts jrnti al titolo sono più d'uno, ad iniziare dai nostri Rossi e Biaggi, con Capirossi nel ruolo di outsider. L'americano, però, è un bel combattente, ben saldo sulle gambe al centro del ring, anche se, a dire la verità, i test invernali non lo hanno completamente soddisfatto. "La prima gara dell'anno è quasi sempre imprevedibile - ha detto Kenny non appena giunto a Suzuka - il che potrebbe essere a nostro favore. Da dicembre ad oggi abbiamo fatto un sacco di lavoro e siamo tranquilli, ma nelle corse c'è sempre margine per l'imprevisto. Questo circuito, comunque, mi piace: le curve sono veloci e filanti e non ci sono troppi posti dove si accelera quasi da fermo, esclusa l'ultima chicane prima del rettilineo d'arrivo. L'anno passato in corsa si era formato un bel gruppone, e non vedo il motivo per cui non accada di nuovo quest'anno. L'inverno è stato lungo, non ce la faccio più ad aspettare ancora. Correre, alla fine, è sempre la parte più facile del lavoro".

E' sembrato calmo, rilassato, com'è nel suo stile, Kenny Roberts, e con in mente già chiara in mente la strategia per il 2001. "I mondiali non si vincono presentandosi alla prima corsa supereccitati, ma facendo ciò che si sa fare al meglio, incamerando più punti possibili ad ogni gara. Questa sarà il mio obiettivo a Suzuka ed anche negli appuntamenti successivi" Come l'anno passato il californiano sarà alla guida della Suzuki RGV 500 Gamma che nella versione XR/B1 si presenta come una evoluzione del modello precedente, non una rivoluzione.

Durante i test la squadra non è rimasta del tutto soddisfatta di alcuni dettagli, che sono stati modificati in corso d'opera tanto che nelle ultime prove, fatte proprio a Suzuka, Roberts è apparso molto sollevato. L'anno scorso il GP del Giappone, il terzo della stagione, sarà ricordato per il fatto che otto piloti tagliarono il traguardo nell'arco di meno di cinque secondi. Vinse Abe, con Roberts secondo.

"Fu una bella gara, ma ovviamente la nostra intenzione, oggi, è di migliorare il record che abbiamo in Giappone - ha sottolineato KRJ - la Suzuki, infatti, qui ha vinto cinque volte: quattro con Kevin Schwantz, la quinta con me, ma a Motegi. Arrivare a sei sarebbe fantastico, ma aspettiamo perlomeno le prime prove ufficiali per farci un'idea…".

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