Suzuka
venerdì 06 aprile
FP1
QP1
TS
sabato 07 aprile
FP2
QP2
TS
domenica 08 aprile
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
.
I giri record della 500 >>>
1° classificato 500
V. Rossi
1° classificato 250
D. Katoh
1° classificato 125
M. Azuma
2° G. McCoy
2° T. Harada
2° Y. Ui
3° M. Biaggi
3° R. Locatelli
3° S. Sanna

il fatto 08/04/2001 - giorno di gare
Rossi regala alla Honda il 500° successo

Era difficile, molto difficile, ma alla fine la Honda c'è la fatta: la vittoria numero 500 è arrivata proprio a Suzuka, sul circuito di casa, grazie a Valentino Rossi, ma anche all'apporto (scontato questo) di Daijiro Katoh in 250 ed a quello (assai meno previsto), di Masao Azuma.

Per la cronaca il primo pilota ad aver vinto un Gran Premio con una Honda è stato l'australiano Tom Phillis, che conquistò il GP di Spagna della 125 il 23 Aprile del 1961. Lo svizzero Luigi Taveri, invece, portò a casa il GP numero 100 in Olanda nel 1966. Diciotto mesi dopo la Honda si ritirò dalle corse per più di un decennio. Per questo motivo a quota 200 GP vinti si arrivò solo nel 1988 con Jim Filice, che vinse la gara di casa in America, a Laguna Seca, nella 250. A mettere il sigillo numero 300 ci pensò, invece, Alex Criville, in Olanda, nel 1992, mentre la vittoria numero 400 se la aggiudicò Haruchika Aoki nel 1996, nel GP del Brasile, a Rio.

Decisamente alla Honda le moto le sanno fare…
Record a parte, com'era prevedibile, la gara della 500 è stata la più avvincente della giornata. Max è partito bene, ma nel corso del primo giro Capirossi è passato al comando. E' durata poco, però e poi, mentre Loris scivolava nelle retrovie per un problema di pneumatico (finirà 8°) davanti a tutti si sono alternati McCoy, Nakano, Biaggi, mentre Rossi è risalito rapidamente dalla nona posizione dopo essersi sbarazzato di Ukawa ed Haga.

Una volta fra i primi si è visto immediatamente che Vale aveva qualcosa in più da spendere, così dopo due giri combattutissimi con Biaggi (si sono toccati all'uscita della variante che immette sul rettilineo e nel giro successivo Rossi gli ha mostrando il dito medio) il pilota della Honda ha preso il volo. Nel frattempo nel gruppetto era arrivato Ukawa, velocissimo anche lui, ma solo finché non ha perso il controllo della sua NSR davanti al Corsaro che, per evitare di investirlo, ha dovuto frenare precipitando in quarta posizione, superato anche da Abe. Con Rossi lontano, senza la possibilità di attaccare McCoy, Max è riuscito comunque a ripassare il giapponese riuscendo a salire sul podio. Non hanno invece finito la gara, a causa di una scivolata, oltre ad Ukawa, Haga, Gibernau, Ryo, Cardoso e Walker.

Senza storia, invece, è stata la corsa della 250. Partito fra i primi, Katoh è passato davanti a tutti al termine del primo giro e, da quel momento, nessuno dei suoi avversari l'ha più visto. E' stata una corsa solitaria, quella del pilota del team Gresini, ed anche un po' noiosa, vista dall'esterno. In realtà c'è stata battaglia, in pista, ma per il secondo posto. Fuori dai giochi Melandri, in corsa ma con la spalla destra malmessa, sono state le Aprilia del debuttante (bis) Roberto Locatelli e del rientrante Tetsuya Harada a dare spettacolo. Come di consueto il giapponese si è nascosto, evitando di prendere rischi, lasciando all'italiano il compito di fare il battistrada e poi, nell'ultima curva dell'ultimo giro, lo ha infilato in accelerazione approfittando della furbata di Loca, che nel tentativo di chiudere tutte le porte nella esse, è stato costretto ovviamente a ritardare l'apertura del gas in uscita. Così, per pochi centimetri, la piazza d'onore è andata ad Harada, la Roberto è stato grande. Una bella gara l'ha fatta poi anche Matsudo, sulla Yamaha campione del mondo, tenendo sino alla fine la quarta piazza, mentre un autentico miracolo lo ha realizzato il giovane Rolfo tenendosi alle spalle Melandri, che pur dolorante, guidava pur sempre un'Aprilia ufficiale. Una discreta gara l'ha portata a termine anche Battaini, mentre la leggiadra Katja è riuscita a finirla in piedi. Anche se ad un giro, e questo era il suo obiettivo.

Nella 125, invece, a sorpresa, la vittoria è andata a Masao Azuma, bravo a rimanere nascosto per l'intera gara lasciando a Ui, Sanna, Poggiali, Cecchinello e Ueda, la fatica di scannarsi. Una fatica che il simpatico Nobby, mentre era al comando, ha interrotto a quattro giri dalla conclusione con una spettacolare caduta nel corso della quale ha rimediato una frattura del metatarso. Fuori Ueda, nel giro decisivo più che il coraggio - bravissimo Poggiali che ci ha provato sino alla fine - ha contato l'esperienza grazie alla quale le piazza d'onore sono state occupate da Ui e dal coriaceo Simone Sanna. Ottima anche la gara di Borsoi che proprio nel corso dell'ultima tornata, approfittando di una indecisione di Cecchinello lo ha saltato arrivando alle spalle del pilota della Gilera. Al traguardo, degli italiani non sono arrivati né Brannetti, né Caffiero, caduto come Perugini, che nel corso della scivolata ha riportato una piccola frattura ad un calcagno. Stefano, comunque nelle prime tornate era stato capace di tenere il passo dei migliori con la completamente rinnovata Italjet.


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