Sachsenring

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La curiosità

22/07/00 - giorno di pole - il fatto
Non ci sarà nemmeno un italiano in pole, nel GP di Germania. Nella 500, infatti, a causa di una caduta, Valentino Rossi non ha potuto difendere il risultato dall'attacco di Kenny Roberts, e si è dovuto accontentare del sesto tempo, mentre nella 250 e nella 125 sia Melandri che Locatelli sono stati beffati nei minuti conclusivi delle prove dagli attuali leader del mondiale, Olivier Jacque e Youichi Ui, qualificandosi rispettivamente in terza e seconda posizione. Alla fine, dunque, saranno la Suzuki dell'americano, la Yamaha del francese e la Derbi del giapponese a partire davanti a tutti. Una conferma, se ce ne fosse bisogno, della competitività delle coppie di vertice. Ciononostante non è affatto detto che i nostri non possano centrare l'obiettivo che venerdì scorso sembrava così alla loro portata. Nella 500, infatti, dalla prima fila, accanto al californiano, scatteranno, oltreché Alex Barros, anche Max Biaggi e Loris Capirossi. Il Corsaro, dopo due giornate interlocutorie, ha apparentemente deciso di lasciarsi i problemi della sua Yamaha alle spalle ed ha inanellato tre giri di pista assolutamente sorprendenti che hanno lasciato completamente attonito il suo box. Capirossi, da parte sua, non si è dato per vinto e, nonostante il dolore alla mano fratturata ad Assen si sia riacutizzato, ha deciso di gareggiare ricorrendo ancora una volta all'azione degli antidolorifici. Leggermente sottotono, ma era comprensibile dopo la caduta, Valentinik che, dopo esser finito per terra a causa di un pneumatico di mescola troppo dura ed aver rischiato il bis appena una decina di minuti dopo, ha giustamente preferito tirare i remi in barca accontentandosi della seconda fila. Non è stato, del resto, l'ultimo turno di prove propriamente una passeggiata, come può confermare anche Luca Cadalora che, al suo rientro in sella alla Modenas-KR3 ha insolitamente assaggiato l'asfalto nel tentativo di migliorare il suo 16° tempo. Del resto questo del Sachsenring è un tracciato difficile: si piega moltissimo e per questo rimediare ad eventuali errori di guida è praticamente impossibile. Come se non bastasse la tortuosità del tracciato a rendere duro il lavoro dei piloti, la pista è anche stretta e di conseguenza i sorpassi non sono facili. Lo sa bene Marco Melandri perché proprio a causa di ciò ha perso la pole negli ultimi minuti di prova quando si è trovato a guidare senza mai avere la possibilità di avere la pista libera davanti a se. Quel che più importa, comunque, è che l'Aprilia sia competitiva su questo tracciato, come ha confermato il quarto tempo del debuttante Nohles, compagno di squadra di Ralf Waldmann. Certo, Marco dovrà vedersela con due avversari esperti e veloci come Jacque ed Ukawa, ma poiché i due sono in lotta per il mondiale e lui no, c'è da credere che in un eventuale corpo a corpo con l'italiano possano decidere di non rischiare troppo. Un ragionamento, questo, che non vale purtroppo nella 125 dove Ui e Locatelli sono praticamente sulla stessa barca. Un ruolo importante, forse, in questo caso, potrebbero averlo i loro compagni di squadra, Simone Sanna, che partirà anche lui dalla prima fila con il terzo tempo e Manuel Poggiali, che scatterà dalla seconda con il settimo tempo. Sempre che quest'ultimo, che correrà con l'astragalo del piede destro fratturato, possa realmente offrire "copertura" al suo compagno.

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