Sachsenring

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La curiosità

250cc - 21/07/00
"Provvisoria certo, ma per me vale oro" . Marco Melandri, a taccuini chiusi e microfoni spenti, senza l'assillo di cronisti e addetti stampa,dopo il miglior tempo conquistato nella prima sessione di prove del Gp di Germania si sfoga "Adesso la smetteranno di dire che sono un fermo, che non sono Rossi, che se a volte segno un bel tempo è perché ho succhiato la scia di qualcuno". Sicuramente quello del Sachsenring, il giorno della prima pole provvisoria in 250, è il giorno più bello per Macio dopo lo sbarco a Noale, ma è anche il momento per togliere qualche sassolino dalle scarpe: "Ho fatto sempre quello che potevo fare - ha rivelato - e se per andare più forte, più veloce delle mie possibilità per inseguire un risultato che non era alla mia portata fossi caduto facendomi male, mi avrebbero dato tutti del pollo, avrebbero detto che il salto in 250 non l'avrei dovuto ancora fare. Che non ero maturo per la quarto di litro. Ma cosa dovevo fare? Valentino era andato alla Honda, mi si presentava per la prima volta in carriera la possibilità di cavalcare una moto ufficiale, vincente. Dovevo lasciare passare questa opportunità?. Sapevo di non essere ancora del tutto pronto al salto, però mi sono anche detto che quel treno non andava perso. E l'ho preso, mettendomi sulle spalle gli oneri e gli onori della scelta. E ho sofferto. Non è facile il mondo dei Gran Premi, nelle mie condizioni è ancora più difficile. Non so, ma forse con la pole provvisoria in questo circuito che amo, dove sono risorto nel '99 dopo una stagione travagliata, inzia la fine di un percorso pieno di ostacoli". Una moto difficile per Marco, la scorbutica Rsw 250, gli occhi di tutti puntati addosso, una pressione pesante per il piccolo ravennate, che il 7 agosto compirà 18 anni, e una eredità, quella lasciata dall'amico Rossi, ancor più pesante, hanno forgiato in pochi mesi il carattere del ragazzino e, finalmente, è arrivata la soddisfazione di averli messi dietro tutti, nel primo turno si, ma dietro. Tutti. Un sogno coltivato nove Gran Premi, arrivato al Sachsenring in una giornata grigia, tipicamente tedesca, rischiarata di azzurro con le pole di Loca, Vale e Macio, primo con l'Aprilia, davanti a Jacque, Ukawa e Nakano con le giapponesi.

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