E se ne parlassero tutti per lanciare un messaggio a Carmelo Ezpeleta? Della Superbike, ovviamente, che da Cenerentola delle due ruote (non per gli appassionati puri e duri, però), negli ultimi mesi si è trasformata nel sogno di molti piloti della MotoGP. Se Valentino Rossi, infatti, ha manifestato il desiderio di sfidare Troy Bayliss sul suo terreno, recentemente ai campioni del motomondiale ansiosi di farci una capatina si è aggiunto il neoiridato della 250, Marco Simoncelli, che addirittura vorrebbe correre i primi due Gran Premi della stagione, in Australia ed in Qatar.

SBK CONTRO MOTOGP - Così, in pochissimo tempo, la creatura di Maurizio Flammini boss della Infront Motorsport, un campione delle quattro ruote prestato alle due, è diventata una figata, un campionato "cool", dove non corrono più i vecchietti in odore di pensione in fuga dal mondiale tradizionale dove non trovano più approdo, bensì il punto di arrivo del motor sport alle prese (come il resto del mondo) con la congiuntura economica, la terra promessa.

Quella sulla quale sono approdate tutte le case motociclistiche che contano, dove BMW e Aprilia, dopo una analisi del rapporto costo/benefici, hanno deciso di andare. Facendo così una scelta di campo che non può aver fatto piacere alla Dorna, che pure le ha a lungo inseguite.

I PUNTI DUBBI - Dunque, dicevamo, e se dietro a tutto questo parlare della Superbike si celasse una pressione delle case per far capire all'Hidalgo spagnolo che non può più fare e disfare, decidere tutto da solo, perché in fondo una alternativa esiste?
Magari non c'è un complotto, un'azione comune, un obiettivo, un fine, ma solo la presa di coscienza che la moto e la moto e mica la F.1. Sembrerebbe un dato di fatto, una cosa scontata, ma mica è così, in effetti perché la MotoGP dopo aver avuto una impennata di consensi trova ora sempre più gente dubbiosa. Team manager, piloti, ovviamente case. Gli argomenti di discussione sul tavolo in effetti sono molti: dal monogomma appena varato (una scelta presa da lungo tempo dalla Superbike ed imitata poi anche dalla F.1), al proliferare dell'elettronica, al paddock separato che è piaciuto a pochi, pochissimi fra gli addetti ai lavori, fino ad arrivare alla Moto 2, categoria che dovrebbe nascere dalle ceneri della 250. Ovviamente rigorosamente con motori a 4 tempi, anche se non è chiaro ancora con quali, visto che dovrebbero essere prototipi, per non incorrere nel "Teorema della WCM".se fu vietato di gareggiare a quella, perché dovrebbe essere consentito a questa?

SBK E' CHIC - Comunque sia tutti parlano della Superbike, e non solo in Italia. Se lo fai sei smart, fa chic. Che poi il 2009 si trasformi nell'anno del boom per il mondiale delle derivate di serie, però, è un altro discorso.

Vorrebbe correre una gara Valentino, ma veti incrociati a parte (se Rossi la vuole una R1 per lui c'è), Troy Bayliss ha già detto che.non correrà gratis. Bisognerebbe trovare magari non un milione di Euro, ma anche a cercarne trecentomila si farebbe fatica. Poi c'è Marco Simoncelli.
Dire di voler correre è una cosa, ed è una notizia, riuscirci veramente, un'altra.

SACCHI: FRA IL DIRE ED IL FARE.- "Non si farà - taglia corto Giampiero Sacchi, capo dello sport dell'Aprilia, raggiunto nella sua abitazione a Puerto de Santa Maria, in Spagna - perché abbiamo tanti problemi da risolvere, prima. Si potrebbe utilizzare le RSV-4 del test team, ma bisognerebbe avere una squadra da dedicare a Marco.insomma, la vedo difficile. E non è l'unico problema a cui dovremmo pensare.".

Si riferisce, forse, al fatto che un debutto così clamoroso toglierebbe forse risorse e palcoscenico a Max Biaggi, che in effetti è il vero punto di riferimento della Casa veneta in SBK? Sacchi non lo dice, ma probabilmente lo pensa.

Però parlare di una eventuale gara di Simoncelli in SBK non fa male alla categoria, così come non fa male l'eventuale supersfida mediatica Rossi-Bayl