Rossi colpisce ancora
Invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. Date a Valentino
Rossi una Yamaha, al posto della Honda, ed il risultato sarà
identico: lui davanti e gli altri tutti dietro, ad inseguire.
Questa, ad una analisi superficiale, potrebbe essere la conclusione
al termine della prima giornata di prove del GP del Sudafrica, visto
che il Dottore ha centrato la pole provvisoria davanti a Gibernau, che
gli è arrivato vicinissimo - solo 25 millesimi fra i due - al
prode Capirossi, autore del consueto giro a vita persa e di un Biaggi
insolitamente rinunciatario. Apparentemente più concentrato a
capire le caratteristiche del nuovo telaio della RC211V che
a fare il tempo. Così va interpretato il suo incredibile, duplice,
rientro ai box proprio mentre il cronometraggio gli assegnava la migliore
prestazione dopo il secondo intertempo.
Comunque sia, Valentino, è stato grande, anzi grandissimo, ma
attenzione perché il reale potenziale della Honda ancora non
si è visto. Del resto è stato lo stesso Rossi ad ammetterlo:
"in assetto da gara il ritmo migliore ce l'hanno Max e Sete",
ha detto il pesarese.
In ogni modo la M1 ha fatto un deciso passo in avanti, come ha dimostrato
il 7° tempo di Melandri, alle spalle di Edwards e di Roberts junior,
tornato veloce con la Suzuki.
In negativo, invece, per il momento vanno valutate le prestazioni di
Hayden e Barros , 9° e 12°, così come quelle complessive
della Ducati, Capirossi a parte. Bayliss ha preso 3" - una vita
- e ha davanti Hodgson e Xaus con la vecchia Desmosedici, che è
lì con l'Aprilia RS3 di Byrne. Decisamente qualcosa non va.
De Puniet lancia la sfida alla Honda
E' stato il più veloce durante l'inverno e la situazione, giunti
alle prime prove ufficiali, non è cambiata. sarà, quest'anno,
un brutto cliente per tutti, Randy De Puniet, autore della pole provvisoria
davanti a Porto e Poggiali, ma i tifosi sanmarinesi, sapendo quando
Manuel sia meticoloso durante le prove, possono star tranquilli. Il
margine di miglioramento c'è. Piuttosto fa impressione vedere
che il più veloce dei piloti Honda è Dani Pedrosa, l'ultimo
arrivato, ancorché campione del mondo della 125. Se dovesse continuare
così sarà difficile che Rolfo, 11° tempo, ultimo dei
piloti ufficiali, possa ottenere quanto chiede: una RSW a sua misura.
La sfida fra la casa italiana e quella giapponese, comunque, infiammerà
quest'anno la quarto di litro, visto che nei primi dieci qualificati
ci sono 5 Aprilia e 5 Honda. Sono tutti lì, insomma, i migliori,
da De Angelis (6°) ad Aoyama (7°), passando per Elias (8°),
anche se il distacco da De Puniet, per il momento, è importante.
Locatelli 2, il ritorno
Un ultimo giro decisamente sopra le righe ha consegnato a Roberto Locatelli
ed all'Aprilia la prima pole provvisoria della stagione, in una sessione
dominata da Dovizioso e dalla Honda.
Il campione iridato 2000, dunque, c'è, per chiunque ancora ne
dubitasse. Due turni di prove non forniscono, ovviamente, ancora tutti
gli elementi di cui abbiamo bisogno per tracciare un primo quadro tecnico
dei valori in campo, ma si può dire che la casa veneta ha messo
in pista una bella moto ed ha fra le sue fila ottimi piloti, peraltro
tutti noti. Gente come Jenkner, Nieto, Barbera, Giansanti. Al contrario
la Honda, orfana di Pedrosa, ha passato il testimone a Dovizioso che
sarà sicuramente un brutto cliente, come lo sarà anche
Kallio con la KTM. Si deve ancora sbloccare, invece, il suo compagno
di squadra, Corsi, che però non dispone dell'identico materiale.
Decisamente in difficoltà, invece, è apparsa la Gilera-Derbi.
Le due marche cugine, infatti, hanno navigato costantemente nelle retrovie.
Il migliore, alla fine, è stato il giovane Lai, 12° tempo
con la 125 della casa italiana, mentre Lorenzo con il marchio iberico
non non ha fatto meglio del 17° tempo. Ancora peggio è andato
l'esperto Stefano Perugini, 21°. Un po' poco per il pilota che ha
vinto, l'anno passato, il primo GP della stagione a Suzuka.