l'intervista - 9/7/2003
Rossi chiede "libertà" alla Honda
Ormai è una consuetudine, per Valentino Rossi, presentare
il GP d'Inghilterra incontrando i tifosi a Leicester Square, quest'anno,
però, il Dottore ha fatto di più, esibendosi sul Tamigi
alla guida di un off-shore. Accompagnato dal fido Gino Badioli, il manager,
l'attuale leader del mondiale
(+38 punti su Gibernau) ha fatto il punto sul contratto in scadenza
e sul GP di Donington.
"Il problema lo conoscete tutti - ha spiegato - io voglio un anno
di contratto per essere libero, la prossima stagione, eventualmente,
di cambiare. La Honda vuole firmare per due anni. Il denaro, invece,
non è il punto chiave, non c'è differenza fra quanto offrono
la Honda e quanto offrono gli altri. Per me, più che i soldi,
è importante la competitività della moto. Per anni, infatti,
le 500 sono rimaste le stesse, oggi l'obiettivo è quello dei
300 cv ed in poco tempo abbiamo tolto più di un secondo dal record
di qualsiasi circuito. La qualità degli ingegneri e del team
che ti segue è fondamentale".
Su Donington Vale ha poi offerto una opinione un po' meno patinata di
quella regalata ai media britannici, che lo considerano londinese per
via della residenza.
"E' uno dei miei tre circuiti preferiti,
sarebbe il massimo se non avesse la seconda parte, quella lenta
sembra
di correre in un parcheggio".
Nessuna indecisione su chi saranno i suoi avversari, domenica prossima.
"Se pioverà, Gibernau, sempre velocissimo sul bagnato, ma
con l'asciutto Barros, Capirossi e Biaggi sono più veloci di
lui".
Nessun dubbio, anche, su quale sia la moto più potente del momento.
"E' la Ducati, non c'è dubbio, hanno un motore incredibile,
la Honda è sicuramente più facile da portare al limite,
ma guidare la Ducati sarebbe un sogno
".