il fatto 13/7/2003
- giorno di gare
Rossi eguaglia il record di Doohan
Uno nella scia dell'altro, fin dall'inizio. O meglio, dal secondo
passaggio, visto che nel corso del primo alle spalle di Biaggi c'erano
Gibernau, Melandri e Capirossi, prima di Rossi. Subito in fuga, la coppia
meravigliosa del motociclismo italiano, ha perso Melandri al quinto giro,
per una scivolata (Barros non era nemmeno partito per la frattura della
mano destra in seguito ad una collisione al mattino con Kagayama durante
il warm up), mentre Gibernau, pur perdendo progressivamente contatto,
si è insediato in terza posizione davanti a Capirossi, Checa, Bayliss,
Jacque, Edwards, Hayden.
Per tredici giri Max e Vale hanno battagliato uno davanti all'altro, senza
mai infastidirsi, ma era evidentemente che Rossi stava facendo pressione
sul rivale ed infatti mentre completava il tredicesimo giro Biaggi sbagliava
andando lungo alla variante, un errore che consentiva a Rossi di passare
per la prima volta al comando.
Con Rossi davanti il ritmo della gara si alzava per qualche giro, ma di
pochissimo. Subito dopo Biaggi - mentre Jacque volava in terra nel tentativo
di rimanere in sesta posizione - riprendeva a girare sull'1.32, rubando
qualche decimo a Rossi, ma era una illusione, perché con un vantaggio
di circa due secondi Valentino a questo punto controllava semplicemente
la corsa.
Intanto la situazione si manteneva calda anche nelle immediate retrovie,
con Gibernau sempre saldamente in terza posizione, davanti a Capirossi
e Bayliss, mentre più staccati seguivanoCheca, Hayden, Haga ed
Edwards.
Nel frattempo la gara si avviava verso la sua conclusione: Max non mollava,
ma nemmeno Vale e riusciva a tagliare il trauardo con poco più
di un secondo di vantaggio eguagliando così il record di 54 vittorie
di Mick Doohan. Il podio veniva completato da Gibernau, mentre Capirossi
vinceva la sfida in famiglia con Bayliss. La prima Yamaha al traguardo
era quella di Checa, di misura sull'Aprilia di Haga.
Nieto doma Poggiali
Fonsi Nieto è tornato. Questo, almeno, sembra di poter dire dopo
il GP d'Inghilterra nel corso del quale ha battuto Manuel Poggiali, dopo
averlo subito, nella prima parte della gara, assieme al compagno di squadra
Toni Elias. Proprio un errore di quest'ultimo, però, ha galvanizzato
Nieto che, finalmente nella scia di Poggiali lo ha superato imponendogli
il suo ritmo e le sue traiettorie, senza mai dargli lo spazio per un tentativo
di sorpasso. In realtà qualche volta Manuel ci ha provato, ma senza
convinzione. Una convinzione che, al contrario, ha mostrato di possedere
Anthony West che, reduce dalla prima vittoria di Assen, si è impegnato
allo spasimo anche a Donington, riuscendo nella non facile impresa di
soffiare il terzo posto ad Elias, che ha corso una gara a corrente alternata,
commettendo davvero troppi errori.In quinta posizione, invece, ha chiuso
Roberto Rolfo, con la Honda, davanti al compagno di marca sebastian Porto.
Al giro di boa del campionato in testa c'è sempre Poggiali con
121 punti, ma Nieto ormai è staccato di appena 15 lunghezze, a
106, mentre Elias e Rolfo sono appaiati a 97.
Barbera controlla Dovizioso e Perugini
E' stato una partenza ad alta tensione, quella della 125. Con Dovizioso,
Barbera, Pedrosa, Perugini, Cecchinello ed Ui subito in testa, alle loro
spalle sono incappati in una collisione Jenkner e Corsi. Stessa sorte
toccata poco dopo a Lorenzo e Sabbatani.
Fin dalle prime battute, comunque, è apparso chiaro che sarebbe
stata una gara a cinque. Con Barbera davanti, infatti, hanno cominciato
a scambiarsi le posizioni Perugini e Cecchinello, inseguiti da Dovizioso,
con Pedrosa come sempre in attesa.
Al 14° giro il primo colpo di scena: cade Cecchinello, in quel momento
al comando, lasciando via libera al quartetto di avversari. Coraggiosamente
Lucio risaliva in moto, riprendendo la gara dalla dodicesima posizione.
Intanto davanti , però, la lotta continua. Barbera tiene la posizione,
Perugini lo attacca riuscendo a passarlo ad un giro dalla conclusione.
Non riesce, però, il pilota di Sutri a rimanere davanti, anzi sbaglia
e scende al quarto posto, prima del giro conclusivo in cui a sbagliare,
questa volta, e Pedrosa che nella parte lenta del tracciato commette un
errore grave, rallenta quasi a fermarsi, invadendo la traiettoria di Perugini.
La collisione è inevitabile, e lo spagnolo finisce in terra lasciando
la vittoria a Barbera, davanti a Dovizioso e Perugini, fuori dal podio,
staccato, è De Angelis, mentre Cecchinello limita i danni con un
decimo posto.
|