l'intervista - 11/6/2003
Parla Yamada, il "signor Bridgestone"
Undici domande a Hiroshi Yamada direttore della divisione corse motociclistiche
di Bridgestone Corporation
Mr. Yamada, Makoto Tamada ha ottenuto un risultato
importante domenica scorsa al Mugello classificandosi quarto al GP d'Italia,
si aspettavo un simile risultato?
Confesso, si tratta di un risultato inaspettato per la grande quantità
di variabili che il Mugello presentava. Tamada non aveva mai visto al
pista prima dello scorso fine settimana, il Mugello è una pista difficile
da interpretare proprio in termini di scelte dei pneumatici e le temperature
asfalto, molto elevate, erano decisamente superiori a quanto avevamo
previsto. A tutto questo si aggiunge il fatto che Makoto Tamada a messo
alla frusta i nostri materiali nella incredibile rimonta che ha messo
in atto per risalire dalla 18a posizione fino alla quarta. Vale la pena,
inoltre, considerare il poco tempo a disposizione che abbiamo per preparare
la gara che parte la domenica dopo solo quattro ore complessive di prove
nei giorni che precedono la corsa.
Bridgestone, il vostro gruppo di lavoro, sta profondendo
grandi energie, mai un pausa da quando questa sfida nella MotoGP è iniziata
a gennaio, questa dovrebbe essere un notevole iniezione di fiducia.
Di sicuro questo risultato aggiunge ulteriori motivazioni a tutto il
nostro gruppo di lavoro. Nuove motivazioni non solo per noi che seguiamo
il mondiale in pista, ma per tutte le persone a "casa" che hanno fatto
si che questo progetto fosse reso possibile. Tutta l'azienda insomma.
Credo che questo risultato ci abbia fornito le prime conferme che la
strada intrapresa e quella giusta.
Anche il glorioso gruppo della Formula 1?
Certo anche i colleghi e i tecnici della F1.
Un buon risultato come questo potrebbe anche accelerare
i tempi di sviluppo ?
Lavoriamo su un progetto a lungo termine ed abbiamo già avuto occasione
di parlare dei nostri obiettivi ambiziosi, vorremmo vincere alcune gare
nel 2004 e puntiamo la titolo nel 2005. Mentre per quanto riguarda questa
stagione avevamo stabilito una ipotetica data entro la quale i primi
risultati positivi avrebbero dovuto essere tangibili. Pensavamo alla
fine dell'estate di quest'anno e di fatto credo che ci siamo arrivati
un po' prima. Questa situazione porterà ad un ulteriore incremento dello
sviluppo, anche se dobbiamo rimanere con i piedi per terra e proseguire
con il programma stabilito che di sicuro ora vive anche una componente
emozionale dettata dal bel risultato di domenica scorsa.
Proviamo ad analizzare insieme un fattore importante.
La scelta per la vostra sfida, la Honda RC211V è di fatto la moto Campione
del Mondo 2002, una certezza in termini di prestazioni quindi. Il pilota,
poteva rappresentare una variabile: è alla sua prima esperienza nella
MotoGp e con le dure piste del Mondiale. Alla luce delle ultime prestazioni
di Makoto ci sembra di poter considerare che si tratta di un pilota
di grande valore. Tutto questo dovrebbe rendere più semplice il lavoro
di sviluppo delle gomme.
Quando decidemmo di collaborare con Tamada sapevamo che sarebbe stato
il pilota giusto, per il suo potenziale e per le sue capacità. L'unico
punto interrogativo era rappresentato dalla sua totale inesperienza
sulle piste del Mondiale. Il suo carattere, il suo temperamento ci fecero
comunque pensare che sarebbe stato in grado di apprendere alla svelta
e, fino ad ora, è stato così. Jerez, il Mugello, confermano le nostre
previsioni. Abbiamo quindi delle certezze in merito a moto e pilota
e questo ci consente di focalizzare tutto il lavoro proprio su quello
che più ci interessa, lo sviluppo delle nostre gomme.
I vostri materiali hanno dimostrato ottime caratteristiche
in condizioni quasi estreme, ci riferiamo a temperature asfalto elevate,
ma presto ci confronteremo con i grandi appuntamenti del nord Europa
dove le temperature saranno nettamente inferiori.
R) Confidiamo nel lavoro fatto fino ad oggi e credo di poter sostenere
che non dovremmo perdere competitività comunque. Materiali diversi sono
stati studiati appositamente per un range di temperature abbastanza
ampio.
Può descriverci quali sono i punti chiave, gli step
da seguire nel corretto sviluppo del prodotto Racing ?
Innanzitutto possiamo dire che il punto più importante è la ricerca
di mescole adatte alla MotoGP, la potenza che i moderni propulsori possono
sprigionare, lo stress del pneumatico in gara, oggi sono molto elevati.
La qualità delle mescole è quindi un punto chiave per essere competitivi
sia sulla prestazione veloce su giro come anche sulla lunga distanza,
sulla durata. Se analizziamo invece i diversi step che compongono la
realizzazione di un prodotto Racing ad alte prestazioni possiamo dire
che il disegno, il profilo del pneumatico sono la prima importantissima
fase sulla quale lavorare. A cui seguono due fasi complementari: il
metodo di costruzione del pneumatico e la composizione della mescola.
Ma questa è pura "teoria" o metodo di lavoro, c'è poi il bilanciamento
tra ruota anteriore e posteriore sul veicolo in pista, un altro punto
cruciale. Faccio un semplice esempio: allo stato attuale stiamo crescendo
rapidamente nello sviluppo di pneumatici posteriori e dobbiamo mantenere
lo stesso trend anche per quanto riguarda le gomme per l'anteriore della
moto. Questo per avere il giusto equilibrio, il corretto bilanciamento
della moto e delle sue prestazioni.
Il risultato del Mugello nasce da una gomma, una scelta,
in particolare ?
Una gomma in particolare, usata ieri, ben rappresenta tutte le caratteristiche
che un pneumatico da gara deve avere per essere competitivo. Più in
dettaglio possiamo dire che il suo profilo ha migliorato controllo e
guidabilità della moto ed il bilanciamento anteriore/posteriore della
moto era quasi ottimale.
Le mescole usate al Mugello ?
Anteriore medio-dura, combinata con una mescola dura al posteriore
Possiamo ipotizzare un numero, una quantità, di soluzioni
tecniche diverse ideate, prodotte e provate in pista da inizio anno
ad oggi per la MotoGP ?
Molto vicina a 100 diverse opzioni/soluzioni messe in prova e in gara
con i nostri piloti.
Entriamo in un campo un po' delicato. Ci può parlare
dei tempi tecnici per ideare e realizzare un pneumatico, o meglio dei
tempi necessari per produrre nuovi materiali per la MotoGP ?
E' possibile realizzare gomma con un nuovo disegno o profilo in 15/30
giorni, mentre per la costruzione della gomma è sufficiente una settimana.
Una mescola nuova, diversa, senza quindi implementare formule già conosciute
implica da 2 a 3 settimane di lavoro.