il fatto 15/6/2003
- giorno di gare
Capirossi porta la Ducati in paradiso
E' partito a razzo come al solito, Loris Capirossi, tirandosi dietro
Rossi, Biaggi e Gibernau, con Barros, Jacque e Checa subito all'inseguimento,
mentre nella prima curva finivano subito in terra, per una collisione
multipla, Pitt, Yanagawa e McWilliams.
Dopo
appena due giri, però, Valentino passava subito al comando, cercando
una fuga che rimaneva, però, nelle sue intenzioni, visto che Capirossi
e Biaggi gli rimanevano incollati e così Gibernau e Checa, mentre
leggermente più staccati seguivano Nakano, Barros, Ukawa, Hayden,
Jacque, Bayliss, con Tamada in grande rimonta. Si fermava, invece, Edwards.
La gara proseguiva per un po' così, in fila indiana finché,
mentre mancavano undici giri dalla fine, Vale aumentava il ritmo riportandosi
sotto l'1.46. L'unico a resistere era Capirossi, mentre Biaggi cedeva
tant'è che doveva subire anche l'assalto di Gibernau, scrollatosi
di dosso un volitivo Checa, inseguito a sua volta da Nakano. Settimo,
ma staccatissimo, c'era Ukawa, quindi Bayliss, Hayden, Barros e Tamada.
Il colpo di scena, però, avveniva a nove giri dalla fine: Rossi
andava largo, veniva superato da Capirossi e quindi, nel tentativo di
ripassarlo andava lungo, riuscendo però ad evitare di cadere. A
questo punto sul traguardo transitavano Capirossi con un secondo e mezzo
di vantaggio su Biaggi, quindi, Gibernau, Checa, Nakano ed infine Rossi,
sesto, staccato di oltre otto secondi.
Con la Ducati al comando Rossi a questo punto iniziava a girare sul passo
dell1.45.5, recuperando circa un secondo al giro. A due tornate dalla
fine aveva riagganciato il gruppetto degli immediati inseguitori, passandoli
uno ad uno. Il più duro era Biaggi, che gli resisteva, ma per poco.
Max, a questo punto, subiva anche l'assalto di Gibernau e nel tentativo
di ripassarlo incappava in un dritto, con relativa caduta. Ripartiva,
ma solo per classificarsi 14esimo, mentre Rossi concludeva la sua fantastica
rimonta alle spalle di Capirossi, bravissimo a non commettere errori alla
guida della Ducati. Non aveva mai vinto la moto di Borgo Panigale, nella
classe regina. Il suo ultimo successo nel mondiale risale al 1959, allorché
Max Hailwood portò al successo la 125 nel GP dell'Ulster. Fu invece
Giacomo Agostini, l'ultimo italiano a vincere su una moto italiana: era
il 1976 ed il mitico Ago, ovviamente, era alla guida della MV Agusta 500,
nel GP di Germania del Nurburgring.
De Puniet, primo trionfo
Poggiali KO. E' apparso a nove giri dalla fine, dal box di Elias, il cartello
che indicava allo spagnolo il ritiro dell'italiano, la cui Aprilia si
era ammutolita il giro precedente. In quel momento Manuel aveva appena
superato Fonsi Nieto gettandosi a caccia di De Puniet, che lo precedeva.
Toni, al contrario, in quel momento si trovava in quarta posizione, alle
spalle di West, staccato di circa un secondo. Un distacco che invece di
diminuire, comunque, è aumentato, così dal muretto si sono
cominciati a sbracciare gli uomini di Fonsi, incitandolo a superare De
Puniet. Sorpasso che è poi avvenuto a due giri dalla fine. Randy,
però, non si è arreso, ripassando subito dopo lo spagnolo
e tenendolo a bada nel decisivo ultimo giro, conquistando così
la prima vittoria della carriera. Non eccezionale, questa volta, il sesto
posto di Battaini, alle spalle anche di Matsudo e davanti a Porto, Guintoli
e Rolfo.
Grazie al successo De Puniet è ora secondo nel mondiale, con gli
stessi punti, 81, di Elias e Fonsi Nieto, mentre il vantaggio di Poggiali
si è assottigliato ad appena sette lunghezze. Rolfo invece è
scivolato in quinta posizione a quota 76.
Pedrosa profeta in patria
Non ha avuto fortuna Lucio Cecchinello, a Barcellona. A fermarlo è
stato un problema al pneumatico anteriore che l'ha costretto al ritiro
dopo due fuoripista. In quel momento il pilota veneto era in un gruppetto
di piloti composto da De Angelis, Luthi, Pedrosa, Nieto, Jenkner, Dovizioso
e Barbera. Fuori questi ultimi due a causa di una collisione, originata
da un incolpevole rallentamento di Andrea, causato da un sorpasso di De
Angelis, Pedrosa ha cercato di scrollarsi di dosso la concorrenza per
evitare il volatone finale, senza riuscirci. All'aumento del ritmo il
primo a cedere è stato Pablo Nieto, vittima di una scivolata. Alla
fine così al rush dell'ultimo giro sono arrivati in tre Pedrosa,
Luthi e Dovizioso, finiti nell'ordine davanti a Jenkner. Quinto, staccato,
Perugini, poi il giovane Jorge Lorenzo con la Derbi, Kallio, Borsoi e
Locatelli, ottimo 10° con la KTM. Grazie alla vittoria ritorna solitario
al comando del mondiale Pedrosa con 116 punti davanti a Cecchinello, fermo
a 91, Jenkner (79), Dovizioso (67), Perugini (65) a cui mancano un bel
po' di punti per il ritiro di Welkom e De Angelis (53).
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